Come sta cambiando la comunicazione del gioco nel Regno Unito e in Italia

Cinque mosse fondamentali, cinque macro aree semplici che dall’Inghilterra suggeriscono all’Italia la via da seguire.

Se nel nostro paese il Decreto Dignità ha letteralmente messo fuori legge qualsiasi tipo di sponsorizzazione e pubblicità del settore gioco, in Europa qualcosa si muove in senso contrario. In Inghilterra, ad esempio, il Committees of Advertising Practice, il garante che controlla e analizza gli annunci e gli spot pubblicitari nel Regno Unito, ha annunciato una nuova normativa che riguarderà gli inserzionisti del comparto gambling.
Tra i nuovi provvedimenti c’è il divieto di comparsa, negli spot pubblicitari, di celebrità o personaggi di spicco del mondo sportivo, la limitazione della pubblicità online, segmentata per preferenze di navigazione e, infine, la proibizione di annunci pubblicitari su internet per i minori di 18 anni, con una restrizione della loro presenza su social network, Youtube e altri canali e siti privilegiati da adolescenti e giovani.
Vediamo allora le 5 mosse attraverso cui cambierà la pubblicità del gioco nel Regno Unito.

Divieto di pubblicità per i minorenni

Gli operatori di gioco saranno obbligati ad usare tutti gli strumenti loro disponibili per impedire che i loro annunci siano diretti a minori di 18 anni, evitare di collocare i propri annunci in parti di siti web di particolare interesse per i giovani, vietare la comparsa negli annunci di scommesse sportive di calciatori, celebrità o altri personaggi che hanno o che dimostrano meno di 25 anni, per rendere difficile il meccanismo di emulazione da parte di un pubblico facilmente suscettibile.

Contenuti inaccettabili

Oltre al divieto per le celebrità dello sport di prendere parte agli spot, il Garante inglese reputa inaccettabili contenuti che hanno relazioni con personaggi di serie TV, film, cartoni animati o qualsiasi cosa di direttamente riferibile alla cultura giovanile.
Limitazione dei social games
Particolari restrizioni sono previste per i social games, i giochi simili a quelli di azzardo o di simulazione, molto spesso utilizzati per promuovere l’azzardo.

Restrizione degli influencer

La normativa si aggiorna anche sulle nuove figure pubblicitarie che sono comparse sulla scena: gli operatori dovranno così controllare e provvedere all’attenta identificazione degli influencers per promuovere i loro prodotti.

Orientamento responsabile

Tutto questo senza dimenticare le linee guida già esistenti, che invitano gli operatori a indirizzare l’utenza sul gioco legale, responsabile e sui rischi di gioco patologico.

Proprio l’orientamento responsabile è il protagonista di una nuova iniziativa intrapresa da GVC Holding, gruppo multinazionale proprietario di diversi operatori attivi nel nostro Paese. La collaborazione tra GVC e i ricercatori dell’Università di Harward sarà finalizzata alla valutazione degli algoritmi attualmente utilizzati da Gioco Digitale e da altri operatori per rilevare comportamenti a rischio, misurano l’efficacia dell’azione dei messaggi preventivi durante le sessioni di gioco e l’impatto degli strumenti di gioco responsabile messi a disposizione della clientela.
Si tratta di provvedimenti all’avanguardia e al passo con i tempi, che testimoniano come la collaborazione tra tecnologia, istituzioni e leader del settore possa portare sicuri benefici in termini di gioco responsabile e sicuro. Provvedimenti, che nascono nel Regno Unito, ma che possono valere da modello anche per un paese, il nostro, da sempre all’avanguardia nella legislazione del gioco d’azzardo, ma che ora si trova intrappolato nelle maglie del Decreto Dignità.

Quello inglese serva da esempio: si può limitare il gioco minorile e regolamentare la pubblicità digitale e tradizionale anche senza usare per forza il proibizionismo.