Milano: al via il piano “zero case vuote” per il recupero degli sfitti comunali

Pronti i primi due appalti da 11 milioni: 276 cantieri tra San Siro e Baggio. Lo scopo è recuperare il patrimonio abitativo comunale per restituirlo ai cittadini che ne abbiano bisogno

Assessore alla Casa: «Stiamo avviando un vero e proprio intervento di welfare territoriale»

Parte a Milano il progetto “Zero case vuote”, voluto dalla nuova Amministrazione e realizzato con MM Spa. L’obiettivo è quello di risanare e recuperare il patrimonio abitativo comunale in modo da poterlo restituire ai cittadini che ne abbiano bisogno. I lavori di recupero e manutenzione straordinaria degli alloggi sfitti di edilizia residenziale pubblica saranno suddivisi in sei diversi appalti, per un costo complessivo di 30mln di euro, derivanti perlopiù da residui di precedenti mutui accesi dal Comune e in parte da finanziamenti statali destinati al progetto tramite Regione Lombardia. Si sta lavorando ora ai primi due appalti per un totale di oltre 11mln di euro. Con questo lotto i cantieri saranno concentrati all’interno del Municipio 7, tra San Siro e Baggio, e i fondi consentiranno il recupero complessivo di 276 alloggi. Seguiranno altri interventi per 18 milioni e 900mila euro (4 appalti ciascuno da 4 milioni e 725mila euro). Già individuato l’elenco di 562 sfitti che verranno ristrutturati nei vari quartieri.  Il costo medio dei lavori sarà di 16mila euro per unità abitativa; in alcuni casi ne basteranno 10mila, in altri, quelli che presentano situazioni di degrado più pesanti, si potrebbe arrivare fino a 40mila euro. Perlopiù si tratta di adeguamenti impiantistici (elettrico e gas), del ripristino dei servizi igienici con la sostituzione di sanitari e apparecchiature, e di opere atte a rendere gli alloggi fruibili. «Stiamo avviando un vero e proprio intervento di welfare territoriale – spiega l’assessore alla Casa, Gabriele Rabaiotti –, partendo da un piano straordinario di recupero del patrimonio pubblico non utilizzato e assegnandolo a canone sociale alle famiglie che si trovano in situazioni di particolare difficoltà economica. Inoltre chiederemo ai proprietari di case sfitte di riportarle sul mercato della locazione, con incentivi ed agevolazioni che consentano di rendere i canoni più accessibili per i redditi medio-bassi senza però mortificare le aspettative del proprietario».
Redazione Web