Milano sperimenta il "Volontariato Diffuso" per aiutare i turisti nei mesi di Expo

Basterà indossare l'apposita spilla ideata dal Comune di Milano per diventare volontari di supporto ai turisti, e senza rinunciare ai propri impegni quotidiani

La spilla che identifica i volontari, indicante le lingue parlate

La spilla che identifica i volontari, indicante le lingue parlate

Milano, parte il progetto di volontariato diffuso, pensato per chi ama Milano ma ha poco tempo a disposizione. Basterà indossare una spilla per far parte della community dei volontari di supporto ai turisti in città, e mostrare la propria disponibilità a dare informazioni a coloro che visiteranno il capoluogo lombardo in occasione di Expo. Un’idea del Comune di Milano che, in collaborazione con Ciessevi (Centro Servizi per il volontariato Città Metropolitana di Milano) si è rifatto ad alcune esperienze internazionali per lanciare il “volontariato diffuso”, una forma di disponibilità agli altri, leggera, capillare e soprattutto flessibile. Non serve cambiare le abitudini di vita né ritagliare del tempo in giornate già troppo affollate. Si può essere volontari di Expo lungo il tragitto casa ufficio, andando a fare la spesa, portando i bambini al parco, passeggiando per la città e valorizzare così la propria conoscenza del territorio. Indossando l’apposita spilla, con l’indicazione delle lingue parlate,  si diventerà un affidabile punto di riferimento per i turisti. Tutti possono candidarsi, basta registrarsi sul sito web www.volontarienergiapermilano.it, sarà poi il Comune di Milano a convocare e “accompagnare”chi ha dato la sua disponibilità, per un incontro nel quale verranno fornite tutte le informazioni necessarie a svolgere l'attività e sarà stretto il "patto" reciproco tra l'Amministrazione e il volontario, che riceverà gli elementi identificativi e inizierà la propria avventura civica. 
Al momento hanno aderito una trentina di persone, uomini e donne, tutti abitanti a Milano anche se alcuni sono residenti in altre città: Firenze, Roma, Perugia, Partinico, Solaro, Termoli. L’età media è 46 anni, 24 di sono di madrelingua italiana, e c'è un madrelingua sloveno. Con loro è stato fatto un primo incontro di conoscenza e “formazione” per condividere tutte le informazioni necessarie per prestare la propria attività di accoglienza: una sitografia di riferimento sempre aggiornata e accessibile attraverso smartphone, tablet e altri supporti analoghi. Ecco alcune delle motivazioni che i candidati volontari hanno indicato nella registrazione: «Ho avuto diverse esperienze all'estero e quindi sono stato straniero anche io. Sarei lieto ora di poter aiutare gli stranieri in Italia a sentirsi un po' più a loro agio a Milano». «Da volontaria di un'organizzazione studentesca europea ed amante dell'arte, non posso che partecipare all'evento per aiutare i turisti che vogliono scoprire le bellezze di Milano e carpirne il significato nascosto con gli occhi di una residente». «Vorrei essere volontario per questa iniziativa perché da non milanese a Milano provo un amore fortissimo per questa città. Una città che mi stupisce e incanta ogni giorno di più. Vorrei poter condividere questa mia passione con tutti i turisti che verranno a chiedermi informazioni e aiuto. Sarebbe un onore per me poterli aiutare a scoprire questa fantastica città». Tutti i volontari che entreranno in servizio, saranno immediatamente invitati a far parte di una social community attraverso la quale potranno conoscersi, dialogare, scambiarsi informazioni e consigli, e l’Amministrazione potrà informarli sulle novità del progetto e sulle novità della città.

1 commenti

Marina :
Sono interessata a diventare volontaria ASK ME vivo a Peschiera Borromeo, ma sono spesso a Milano parlo inglese francese un po' di tedesco e di spagnolo e anche qualche dialetto come faccio per aderire | venerdì 03 luglio 2015 12:00 Rispondi