I grandi numeri dell’Impianto di depurazione di Peschiera Borromeo gestito dal Gruppo Cap: 420mila utenze in 10 comuni

Il fango separato dai processi di trattamento viene trattato con un innovativo sistema che ne permette il riutilizzo in agricoltura come fertilizzante

Una delle vasche

Una delle vasche Foto Walter Ferrari

Il gruppo che ha visitato l'Impianto di Peschiera Borromeo

Il gruppo che ha visitato l'Impianto di Peschiera Borromeo Foto Walter Ferrari

Sabato 16 novembre l’Amministrazione comunale con un gruppo di cittadini e alcuni rappresentanti della carta stampata hanno svolto una visita all’Impianto di depurazione di Peschiera Borromeo. La struttura è entrata in esercizio nel 1982, nel 2018 ha subito un intervento di ristrutturazione profonfa sotto la guida del Gruppo Cap, l’azienda pubblica di gestione della rete idrica. Ha una portata di 216 mila metri cubi di acqua al giorno e si distribuisce su una superficie di 185.276,34 m2. Serve 420 mila utenze L'impianto è localizzato a sud del Comune di Peschiera Borromeo, in località Via Roma adiacente al centro commerciale, nelle immediate vicinanze del Fiume Lambro, che rappresenta il corpo idrico ricettore delle acque trattate.
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Una delle vasche

Una delle vasche Foto Walter Ferrari

Il Depuratore è realizzato su due linee acque per il trattamento dei reflui provenienti rispettivamente dai comuni appartenenti all'Agglomerato: Brugherio (MB), Carugate, Cassina de' Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Peschiera Borromeo, Pioltello, Segrate e Vimodrone (Linea 1) e dai quartieri orientali del Comune di Milano oltre alla frazione Linate di Peschiera Borromeo (Linea 2). Il fango separato dai processi di frazionamento viene trattato con un innovativo sistema che permette il suo riutilizzo in agricoltura come fertilizzante.
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Il tecnico del Cap spiega ai visitatori le varie fasi della depurazione delle acque

Il tecnico del Cap spiega ai visitatori le varie fasi della depurazione delle acque Foto Walter Ferrari

Ogni giorno il Depuratore produce 90 tonnellate di residuo secco, ottimo concime per l’agricoltura. L’impianto utilizza l'acido peracetico e i raggi UV per l’abbattimento dei batteri. Infatti la sostanza può essere applicata per la disattivazione di una grande varietà di microorganismi patogeni; neutralizzando i virus e le spore. L'attività dell'acido peracetico è appena influenzata dai composti organici che sono presenti nell'acqua.
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Una delle vasche

Una delle vasche Foto Walter Ferrari

Sono previsti diversi impianti per l'abbattimento delle emissioni odorigene a servizio dei pretrattamenti e trattamenti primari delle due linee e del trattamento terziario della Linea 1. Quella dei pre-ispessitori fanghi avviene con deodorizzazione chimico-fisica e biologica (biofiltri), mentre quelle della disidratazione fanghi e post-ispessimento tramite scrubber con dosaggio di ipoclorito di sodio (lavaggi ad umido). L’impianto produce anche energia: il biogas prodotto è utilizzato in tre motori, uno per la produzione di aria per la sezione biologica della linea 1 e di calore per il riscaldamento dei digestori, e due per la produzione di energia elettrica che viene ceduta alla rete. Il gas è stoccato in due gasometri e quello non utilizzato viene bruciato tramite due torce.
Fotografie Walter Ferrari
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