Le code presso gli sportelli delle accettazioni sono da sempre un problema difficilmente gestibile per tutti i grandi ospedali e soprattutto per i loro pazienti, che infatti vengono invitati a presentarsi in largo anticipo rispetto all’orario della visita o dell’esame prenotato. Presso il Policlinico di San Donato, però, quello dei lunghi tempi d’attesa agli sportelli non è più un problema, e questo grazie alla recente introduzione di TuPassi, una innovativa integrazione informatica web ed app. TuPassi si presenta come un’applicazione di facile utilizzo che consente di prenotare la data e l’ora in cui presentarsi presso lo sportello di qualsiasi servizio ospedaliero, permettendo così di essere chiamati alla data ed ora prescelta senza effettuare alcuna coda. Ad esempio, se si deve effettuare un prelievo di sangue, collegandosi via web al sito https://tupassi.it oppure tramite app dal proprio smartphone, previa registrazione è possibile scegliere la data e l’ora in cui presentarsi presso il servizio. Una volta arrivati in ospedale, basterà effettuare il check-in presso i vari totem presenti nella struttura ed all’orario prescelto si verrà chiamati senza effettuare quindi alcuna coda. Nessun problema se si arriva in ritardo o in anticipo, infatti TuPassi presenta una tolleranza massima di 30 minuti. Il Policlinico di San Donato figura tra i primi ospedali in Italia a essere dotato di questo servizio che consente di gestire in maniera intelligente l’afflusso di pazienti presso gli sportelli di accettazione, che normalmente si concentra negli orari di punta, generando quindi lunghe code. «Cerchiamo di venire incontro in tutti i modi alle esigenze dei nostri pazienti – commentano dalla direzione generale del Policlinico -. Una di queste è senz’altro quella di rivolgersi a strutture non solo dalla comprovata qualità clinica, ma anche dall’organizzazione efficiente. Il fattore tempo ha un’importanza fondamentale nella vita di tutti i giorni e per questo ci siamo dotati di un servizio che elimina del tutto i tempi di attesa, consentendo ai pazienti e agli operatori di gestire al meglio le reciproche attività».