Servizi idrici della Provincia di Milano: il gestore unitario è una bufala. Basta con le politiche privatizzatrici!

Con un’operazione gattopardesca Podestà e la sua Giunta fingono di promuovere l’aggregazione delle società pubbliche che si occupano del servizio idrico in Provincia di Milano.

In realtà si tratta di una “bufala” perché, nei fatti, non vogliono e non costituiscono la società unica, totalmente pubblica, che consentirebbe la permanenza di un solo consiglio d’amministrazione aperto anche a una rappresentanza dei comitati e della cittadinanza.

È un’aperta violazione dell’esito dei referendum popolari del giugno 2011 per l’acqua pubblica e una disapplicazione delle sentenze della Corte Costituzionale (ultima la n. 320 del 2011) che vietano le società patrimoniali di diritto privato nel sistema idrico.

La verità è che la Giunta Pdl e Lega non ha mai riferito in merito alle politiche industriali e sociali né circa agli investimenti effettivi promossi nell’ultimo triennio, nascondendo i dati relativi alle ingenti risorse (il 20% di tutte le bollette pagate, pari a decine di milioni di euro) che la Provincia ha incassato senza mai rendicontare.

Bisogna dire la verità anche in merito alle tariffe perché Podestà e Altitonante hanno omesso completamente che queste vengono affidate, da recenti provvedimenti governativi, all’Authority dell’energia, sottraendo le competenze ai Comuni e alle comunità, in barba ai risultati referendari.

Occorre chiudere con le politiche privatizzatrici e con gli spezzatini di azienda voluti da Formigoni e dai governi nazionali e occorre, invece, rilanciare politiche metropolitane che coinvolgano anche il Comune di Milano.

È ora fondamentale che tutti i Comuni della Provincia, che si sono impegnati a rispettare l’esito referendario, vigilino quotidianamente sul servizio idrico e sull’attuazione delle politiche pubbliche.