Terremoto nel centro Italia di magnitudo 6.0, morti e dispersi

Il sisma devastante è avvenuto in piena notte tra il reatino e l'ascolano, alcune città sono state rase al suolo: 100 dispersi e decine di morti

Decine e decine le vittime, centri storici polverizzati, si scava sotto le macerie

In piena notte l’Italia appenninica centrale è stata colpita da un devastante terremoto di magnitudo 6.0. Lo sciame sismico (con oltre 39 scosse) si è verificato tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, sviluppandosi dalla provincia di Rieti fino a Perugia a partire dalle ore 3.36. L’epicentro si trova presso Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio, ma la scossa maggiore è stata percepita fino a Rimini e Napoli. In alcune città lo scenario è apocalittico. Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino, e ad Arquata e a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano i danni più gravi. 

Ad Amatrice la maggior parte delle abitazioni è crollata insieme alla chiesa e all’ospedale, e lo stesso Sindaco ha affermato che «Amatrice non esiste più». In una parola, coventrizzata. Situazione terribile anche nelle città maggiormente vicine all’epicentro, ovvero Accumoli e Pescara del Tronto che è «un unico blocco di macerie». Le persone non possono usare l’auto per abbandonare i paesi colpiti, le strade infatti sono impraticabili. 

Purtroppo ci sono delle vittime, sono almeno 100 i dispersi e 22 i morti, ma il numero va aumentando di ora in ora e una famiglia intera ha perso la vita. Solo ad Amatrice, secondo alcune fonti, i morti sarebbero decine. Gli abitanti della zona sono stati colti di sorpresa, in piena notte, inoltre molti degli edifici sono antichi, senza quindi i requisiti anti sismici necessari se si vive in una “zona rossa” come quella colpita. Di conseguenza il terremoto di per sé già distruttivo è stato devastante. 

La protezione civile e i vigili del fuoco sono in azione, e stanno scavando sotto le macerie anche a mani nude per il rischio di provocare nuovi crolli con le ruspe. L' Avis ha lanciato la richiesta di nuove donazioni di sangue per far fronte a questa immane tragedia. Il capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio ha paragonato tale terremoto a quello dell’Aquila nel 2009 e non esclude ulteriori scosse.


Stefania Accosa