Discarica abusiva a Mombretto: “sporcaccione” individuato e multato dalla polizia locale

Un cumulo di legname ed altro materiale è comparso davanti alla scuola dell’Infanzia. L’autore dello scempio è stato individuato grazie proprio alle telecamere della scuola, che hanno letto la sua targa

Foto di repertorio

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Negli ultimi sei mesi “pizzicati” cinque inquinatori

Negli ultimi mesi a Mediglia sono stati ben sei gli eco furbetti letteralmente stanati e costretti a pagare una multa per l’abbandono degli scarti ed a provvedere personalmente alla rimozione degli stessi, oppure a rimborsare il Comune per l’operazione di bonifica. L’ultimo “sporcaccione” individuato dalla polizia locale in ordine di tempo ha pensato bene di disfarsi di un cumulo di inerti proprio davanti alla scuola dell’Infanzia di Mombretto, nei giorni scorsi. Il suo atto di inciviltà non è tuttavia stato perdonato: grazie al sistema di videosorveglianza dello stesso plesso scolastico, infatti, gli agenti hanno potuto leggere la targa del furgone utilizzato dall’inquinatore, che è stato convocato al Comando e messo di fronte alle sue responsabilità. Dopo aver tentato inutilmente di giustificarsi, l’uomo ha ammesso la sua colpa e si è detto pronto a pagare la sanzione (che per questo reato va dai 300 ai 600 euro), oltre che a recuperare l’immondizia abbandonata. A Mediglia, insomma, non c’è scampo per chi non rispetta l’ambiente e si rende responsabile di deplorevoli discariche abusive, soprattutto nelle frazioni. A disposizione della polizia locale, infatti, c’è uno strumento praticamente infallibile come il targa system, capace di leggere con altissima precisione le targhe dei veicoli che entrano in paese, risalendo ai proprietari. In altre occasioni, invece, le forze dell’ordine sono riuscite a risalire agli “sporcaccioni” grazie a scontrini o indirizzi ritrovati tra i rifiuti. Tra le zone di Mediglia più soggette ad abbandoni indiscriminati figura la ciclabile che corre da Triginto a Robbiano, interessata dal fenomeno per ben tre volte, ma anche la campagna di San Martino Olearo.
Redazione Web

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1 commenti

Armando :
bravi, prima una bella multa all'inquinatore, poi torturatelo oppure gli impedite di usare FaceBook per 10 anni, soffriràaa da morireee. | lunedì 26 febbraio 2018 12:00 Rispondi