Pista ciclabile, la farsa prosegue

Annullata la gara d’appalto per la realizzazione del tratto che dovrebbe unire Mirazzano e Bettolino

La pista ciclabile che porterà (forse) dal castello di Mirazzano a Bettolino di Mediglia sta diventando una farsa, più che un’utopia. È delle scorse settimane la notizia, data dall’Amministrazione comunale medigliese, che la gara per la realizzazione dell’ultimo tratto di strada è stata annullata “a causa di errori tecnici contenuti negli atti”.
L’ultima puntata di quella che appare come una telenovela dai tratti grotteschi non ha lasciato indifferenti né i cittadini né gli ambienti politici locali. Se il Partito Democratico di Mediglia ha subito definito “indecente” quanto accaduto, reazioni analoghe si sono registrate tra gli abitanti di Bettolino, la frazione più svantaggiata sul piano viabilistico, che da anni attende un collegamento ciclabile con Peschiera. Se non altro alla luce di un progetto che, presentato nella ormai lontana primavera del 2006, è stato già completato dal comune di Peschiera per quanto riguarda il tratto compreso nel proprio territorio. Allo stato attuale, la pista appare troncata e di conseguenza inutilizzabile.
“Già avevamo denunciato l’incredibile ritardo per la sola progettazione dell’opera presentando un’interrogazione in Consiglio comunale”, fanno sapere i vertici del Partito Democratico in una nota. “Anche grazie allo stimolo che arrivava dal Pd, l’Amministrazione si è vista costretta a procedere agli ultimi adempimenti necessari ma ora… hanno sbagliato. I cittadini di Mediglia si meritano di meglio”.
Non è evidentemente un momento felice per la maggioranza del sindaco Carla Andena, finita proprio in questi giorni nell’occhio del ciclone per le ‘mezze verità’ sul gassificatore. E anche se ci può essere la magra consolazione che la Mirazzano-Bettolino non è l’unica pista ciclabile ‘in stallo’ (la Peschiera-Idroscalo insegna…), appare paradossale come un Comune formalizzi un accordo e un progetto preliminare - oltretutto poche settimane prima delle elezioni amministrative, e la cosa già di per sé puzza vagamente di propaganda - e poi impieghi più di tre anni a redigere un progetto esecutivo. Se a questo si aggiunge la beffa della gara d’appalto annullata, i conti sono presto fatti. E l’Amministrazione comunale non ne esce proprio a testa alta.