Bassi in via San Dionigi: «Il degrado di questa area è un problema da risolvere al più presto»

In effetti, la fogna a cielo aperto che corre lungo le case è un problema che ancora non ha visto soluzione e la spazzatura abbandonata nel campo, oltre a emanare cattivi odori d’estate, viene periodicamente incendiata in un’ottica fai-da-te di smaltimento rifiuti.
C’è poi il problema dell’abusivismo. Nonostante i ripetuti sgomberi, avvenuti tra il 2007 e il 2010, che avevano portato i nomadi a spostarsi da San Dionigi a Vaiano Valle e Chiaravalle, sono ricomparse abitazioni abusive nella zona orti che costeggia le case Aler.
Chiediamo quindi a Bassi una valutazione dell’efficacia di questi interventi: «Gli sgomberi sono atti dovuti e il Comune, nel biennio 2008-2010, cioè da quando il leghista Maroni guida il Ministero dell’Interno, è riuscito a effettuarne più di quanti non ne avesse realizzati nei dieci anni precedenti. Purtroppo, i nomadi sono una minoranza che si è dimostrata impermeabile ai tentativi di dialogo con le istituzioni cittadine. E spesso, una volta sgomberati, si spostano in altre aree, così da richiedere un nuovo intervento. La “tolleranza zero” verso chi occupa porzioni di territorio pubblico o privato ha portato in altre realtà ottimi risultati. Basti vedere Verona, dove oggi non esistono più campi rom, né regolari né irregolari. Da parte del comune di Milano c’è stata volontà di dialogo con i nomadi. Ma anche il “Patto di legalità” proposto ad alcuni insediamenti, come quello di Triboniano, è stato in un primo momento accettato e poi disatteso. Non ci può essere trattativa con chi non è disposto ad accettare le regole che valgono per tutti gli altri».

Federica Solaro