Covid: Sci, Speranza firma lo stop fino al 5 marzo. Confcommercio: «Annuncio sconcertante»; «Lucente (FDI): «settore in ginocchio»

Pronti via il governo Draghi stronca il settore pronto ad aprire, per il super esperto Ricciardi non ci sono più le condizioni per l’apertura e Salvini se la prende con il Ministro Speranza

Roma, 14 febbraio 2021. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021. «Il Governo - ha detto Speranza - si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori».
Attaccano i ministri Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia  «La montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione: che risposte si danno e in che tempi al documento predisposto dalle regioni? Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop. Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato; già subito nel prossimo decreto».

Per l'Anef, l'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari «dopo il 3 dicembre, il 7 gennaio, il 18 gennaio e il 15 febbraio, adesso la proroga al 5 marzo. Ormai la stagione è saltata, ci sentiamo presi in giro di fronte a tutto quello che abbiamo speso per l'apertura di domani, in vista della quale abbiamo assunto altro personale. I ristori siano immediati, altrimenti il comparto va in fallimento. Siamo il settore più penalizzato: da 12 mesi senza un euro di incasso ma con spese e stipendi da pagare. La cassa integrazione è arrivata a dicembre, da luglio lavoravamo per preparare l'inverno».

«Il blocco dello sci di stasera per domani è gravissimo - tuona Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani -. La stagione è finita, per molti operatori che in questi istanti mi hanno confermato che non apriranno più. Il NO all'apertura degli impianti, arrivato in questi minuti dal Governo, non trova d'accordo i Comuni montani, insieme a tutti gli operatori economici. Abbiamo buttato al vento milioni di euro in quest'ultima settimana. Uno spreco. Ora contiamo i danni. Che in settimana dovranno essere rimborsati con adeguati ristori. Per il personale serve immediatamente un'indennità, la cassa integrazione. Il Governo Draghi si attivi immediatamente».

«Una decisione dell'ultimo secondo che dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa»: così il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha commentato l'alt alla riapertura domani degli impianti sciistici da parte del ministro Speranza. «Ancora una volta - ha aggiunto - si dimostra che il sistema delle decisioni di 'settimana in settimana' è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini».

 «Il Cts aveva i dati dei flussi già da martedì quindi poteva dare una indicazione che avrebbe permesso al ministro Speranza di prendere una iniziativa più tempestiva e non decidere di prorogare la chiusura degli impianti da sci, che avrebbero dovuto aprire domani, al 5 marzo – così Letizia Moratti, assessore al Welfare della Lombardia, ai microfoni del TgR -  un danno grave agli operatori. Quello che chiediamo al governo è avere tempi più certi e non avere aperture e chiusure così a ridosso l'una dall'altra rispetto ai tempi in cui si devono preparare» ha aggiunto.

Dal canto suo, il consigliere del ministro della Salute, aveva detto che è «urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata. Inoltre va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale. La strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno».

«Non ho parole. Non se ne può più di 'esperti' che parlano ai giornali, seminando paure e insicurezze, fregandosene di tutto e tutti. Confidiamo che con Draghi la situazione torni alla normalità». Con queste parole il segretario della Lega Matteo Salvini, interpellato da Affaritaliani.it, commenta le parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, che ha affermato che chiederà a Roberto Speranza un lockdown totale con la chiusura anche delle scuole. Poi il leader leghista, a Mezz'ora in più' su Rai3 torna sul tema. «Prima di terrorizzare gli italiani - dice Salvini - fai il favore di parlarne con il presidente del Consiglio. Non ci sta che un consigliere una domenica mattina si alzi e senza dire nulla al suo ministro o al presidente del Consiglio - ha aggiunto - parli di una chiusura totale. Io credo che la gente più lavora e meno parla e meglio è».

«Siamo alle solite, è un modo di procedere che ci lascia francamente sconcertati». Cosi Confcommercio Lombardia dopo l’annuncio in serata dello slittamento delle riaperture degli impianti da sci. «Non è possibile che la comunicazione arrivi a poche ore da quella che doveva essere la riapertura” commenta Confcommercio Lombardia “Il danno sarà enorme: alberghi, negozi, ristoranti, centinaia di imprese avevano pianificato la ripartenza richiamando dipendenti, si erano rifornite, avevano accettato prenotazioni. Gli imprenditori meritano rispetto. Questa mossa dell’ultimo minuto rischia di essere il colpo finale anche per chi, a fatica, era riuscito a restare in piedi dopo mesi di chiusura» aggiunge Confcommercio Lombardia. «La stagione, mai di fatto partita, è praticamente finita: la situazione è estremamente grave per  il comparto della montagna si rischia davvero il punto di non ritorno. Le imprese dovranno essere risarcite velocemente, ma il caos generato dall’ennesimo annuncio tardivo avrà un impatto non meno grave della stessa chiusura».

«La scandalosa mancata apertura degli impianti sciistici, a poche ore dalla ripartenza che era stata promessa, mette in ginocchio i lavoratori del settore, già allo stremo delle forze. Se questo è il benvenuto del nuovo Governo, siamo ancora più convinti di aver fatto la scelta giusta stando all’opposizione. Mi auguro, per l’Italia e per gli italiani, che coloro che sostengono Draghi abbiano progetti ben diversi per il futuro e che coloro che nei giorni scorsi hanno attaccato Giorgia Meloni per le sue scelte possano rendersi conto che ha delle buone ragioni», dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.