Milano, le Forze dell’Ordine sgomberano le palazzine liberty di viale Molise, area ex Macello ed ex Avicunicolo in via Lombroso |Guarda le foto|

Granelli: «Oggi abbiamo posto fine a una situazione di degrado e restituito tranquillità al quartiere»; Rocca : «Una lunga battaglia per la legalità che ha visto protagonisti residenti, commercianti e comitati di quartiere»; De Corato: «Se il Comune non avesse avuto interessi economici dietro allo sgombero dell’intera struttura, per quante decine di anni sarebbe rimasta immutata la situazione?»

Milano, 17 novembre 2021 - È iniziato questa mattina, intorno alle ore 9, lo sgombero di tutte le palazzine liberty di viale Molise, area ex Macello ed ex Avicunicolo in via Lombroso. L'attività prosegue con la messa in sicurezza immediata degli accessi all'area per evitare future occupazioni. Sono intervenuti Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia locale, coordinati dalla Questura. Presenti anche i Servizi sociali del Comune per eventuali necessità sulle persone da allontanare: 130 adulti che non hanno opposto alcuna resistenza, dei quali 13 fermati e accompagnati in Questura per accertamenti. «Questa operazione – fanno sapere dal comune di Milano - segue sopralluoghi e controlli avvenuti negli scorsi giorni ed è il risultato del coordinamento fra gli assessori Pierfrancesco Maran (Casa), Giancarlo Tancredi (Rigenerazione Urbana), Marco Granelli (Sicurezza), Lamberto Bertolè (Welfare) e il Municipio 4». «Con oggi abbiamo posto fine a una situazione di degrado e restituito tranquillità al quartiere - dichiara l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli -. Lo sgombero, la pulizia e la messa in sicurezza ci consentono di iniziare il percorso di riqualificazione che porterà sviluppo, qualità e lavoro al quartiere. Presidiamo l'area affinché non vi siano nuove occupazioni». Contestualmente il Nucleo di Intervento Rapido - Nuir e la Direzione dei Lavori Pubblici proseguono il lavoro già avviato tra il 6 e l'11 novembre con alcuni interventi puntuali di messa in sicurezza che continueranno per alcuni giorni. Amsa fin da oggi si occupa della pulizia e dello sgombero delle masserizie e dei giacigli che durerà 45 giorni. Protezione civile installerà alcune torri faro per assicurare l'illuminazione. L'operatore Redo, vincitore del concorso Reiventing cities, e Sogemi garantiranno la sorveglianza. Prevista nei primi giorni dallo sgombero e a partire da oggi la presenza di Polizia locale e Forze dell'ordine per un presidio.

«Una lunga battaglia per la legalità che ha visto protagonisti residenti, commercianti e comitati di quartiere. Ricordo – commenta Francesco Rocca, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia in prima linea al fianco dei residenti in questi anni - la raccolta firme promossa dal Comitato di Quartiere Insubria-Molise-Varsavia e depositata nel mese di luglio in Prefettura, Questura e Comune di Milano. Continuiamo a monitorare la situazione chiedendo una concreta riqualificazione dell’area ex macello».

«Dopo oltre un anno di occupazione abusiva da parte di clandestini e delinquenti – afferma Riccardo De Corato, assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale -, stamattina le palazzine Liberty ai civici 62, 64 e 66 sono sotto sgombero. Questa operazione segue l’allontanamento volontario del centro sociale Macao che a inizio mese ha alzato bandiera bianca e ha fatto le valigie esasperato dalla situazione di illegalità che si era venuta a creare a causa dei ‘nuovi vicini di occupazione abusiva’. Non si contano ormai più, infatti, i furti, le rapine, gli atti vandalici e le molestie avvenuti nella zona. Proprio stanotte i residenti esasperati avevano affisso degli striscioni di protesta all’esterno delle palazzine. Viene spontaneo domandarsi: se il Comune non avesse avuto interessi economici dietro allo sgombero dell’intera struttura, per quante decine di anni sarebbe rimasta immutata la situazione? Mi auguro - continua De Corato -, per buona pace dei residenti, che quella odierna sia una misura definitiva. Perciò auspico che il Comune, proprietario della struttura, intervenga immediatamente non appena terminato lo sgombero per mettere in sicurezza e rendere inaccessibile l’area, proprio come lui stesso chiede di fare ai privati ogni qualvolta un edificio viene liberato dagli abusivi, chiudendo gli accessi con un muro alto almeno due metri. Inoltre, viste le dimensioni estese dell’area, è opportuno che Palazzo Marino preveda, da subito, anche la sorveglianza dinamica, non statica, dell’intera zona. Ora si proceda anche con lo sgombero di tutte le altre realtà simili continuamente denunciate dai residenti esausti come, ad esempio, il palazzo in via Medici del Vascello angolo Pestagalli anch’esso occupato abusivamente da immigrati e delinquenti», conclude De Corato.