Morte cerebrale per il tassista di San Donato aggredito a Milano. Per il colpevole si prospetta ora l'accusa di omicidio

Era giunto all'ospedale Niguarda già in condizioni disperate e, nonostante un delicato intervento chirurgico per la riduzione dell'ematoma cranico, alla fine non ce l'ha fatta.

Si è spento per sempre A.F., il tassista sandonatese di 68 anni rimasto gravemente ferito alla testa a seguito di una lite per questioni di viabilità, dopo che i medici del nosocomio milanese ne hanno accertato la morte cerebrale. Si aggrava quindi anche la posizione dell'aggressore, il consulente informatico di 48 anni G.D.R., per il quale inizialmente si era prospettata l'accusa di tentato omicidio. Ora, alla luce dei recenti e tragici sviluppi, il capo d'accusa a suo carico potrebbe essere modificato in omicidio. «La morte di A.F. è stata provocata da un gesto assurdo e terribile – ha commentato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che si è recato in visita ai famigliari del tassista -. Nessuna ragione può spiegare tale comportamento. Milano oggi prova un immenso dolore e come sindaco ho deciso che nella nostra città ci sarà lutto cittadino, concorderemo la data insieme alla famiglia». A.F. lascia una moglie e due figli, uno dei quali anch'esso tassista.

Redazione Web