Paullese: stop ai lavori del secondo lotto cremasco

La seconda classificata alla gara per l'aggiudicazione dei lavori ha presentato ricorso e bloccato i cantieri

Il Tar molto probabilmente a breve (ha 20 giorni per decidere) concederà la sospensiva impedendo l'avvio dei lavori e quindi chiederà che nulla venga fatto sino a che non avrà modo di pronunciarsi. Ci sarà molto da studiare: l'offerta tecnica della gara è di 2mila pagine e, se il giudice vorrà approfondire la materia, avrà bisogno del tempo adeguato.

«Ci viene impedito di far lavorare la gente e di realizzare un'importante infrastruttura – ha commentato sabato mattina in conferenza stampa il presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini –. Noi volevamo solo far lavorare la gente. Ora i lavori sono fermi e ci si deve assumere le proprie responsabilità quando si impedisce a questo territorio di avvicinarsi al Nord della Lombardia». Salini ha fatto notare come al presidio-conferenza stampa di sabato mattina sulla Paullese ci fossero numerose parti sociali: politici, amministratori, sindacati, lavoratori, associazioni di categoria. Tutti per dire che la Paullese deve andare avanti. «Nel caso della Paullese, questa Amministrazione aveva trovato il modo per lavorare velocemente, e vuole continuare a farlo. Qui c'è tutto il territorio, i partiti di Destra e di Sinistra, i sindacati e i cittadini per chiedere che l'opera sia terminata. I cittadini non meritano tutto questo».

Si sono succeduti poi interventi di vario genere, in cui tutti, da Alberto Griffini, presidente dell'associazione Piccoli Industriali, a Paolo Riccaboni, sindaco di Spino d'Adda, hanno ripetuto che il lavoro va portato avanti e che una sospensiva - come ha detto il sindaco di Crema Stefania Bonaldi - sarebbe “una iattura”.

«Sono 25 anni che aspettiamo la realizzazione di quest'opera – ha detto Riccaboni – e stavamo riuscendo a completarla pur in un clima particolarmente sfavorevole. Ora dobbiamo ultimare il lavoro, per i cittadini e per le imprese».

I lavori del secondo lotto sono stati aggiudicati all’Ati Carron-Vezzola (Carron è l’azienda che ha completato con 40 giorni di anticipo sul cronoprogramma il primo lotto). Carron-Vezzola si è assicurata il punteggio più alto sia nell’offerta tecnica che in quella economica (97,705), facendo un ribasso a gara (23 milioni e 875mila euro).
Cinque le buste pervenute per la gara dello scorso 14 aprile: Ati Carron-Vezzola, Ati Beltrami-Favini, Bacchi Srl, Preve Costruzioni Spa, Codelfa Spa (l’ultima non ammessa).
Beltrami è arrivata seconda; se non avesse presentato ricorso, il cantiere si sarebbe aperto il primo giugno e sarebbe stato chiuso in un anno e otto mesi.
Silvia Tozzi