Quegli ascensori promessi e mai realizzati...

Alla prima lettera inviata al sindaco Albertini risponde l’allora assessore Riccardo De Corato. Dopo un iniziale palleggiamento di competenze tra Comune e Aler, durato quasi un anno, nel febbraio del 1998 il Comune incarica il settore competente di «prevedere congruo stanziamento affinché si possa procedere alla successiva richiesta ad Aler di predisposizione di un progetto relativo all’impianto». Dopo molte lettere inviate e molte, troppe, promesse a vuoto, nel settembre del 1999 sembra arrivare la svolta: l’ormai vice sindaco De Corato informa della previsione in bilancio di «lire 9 miliardi» al fine di «realizzare l’intervento nel relativo triennio». Nel maggio del 2000 il Comune approva il progetto preliminare per un piano di manutenzione straordinaria per rimuovere l’amianto dai tetti e sanare le criticità sorte a seguito di anni di mancata manutenzione e degrado. La relazione tecnica, incredibilmente, non nomina gli ascensori nemmeno di sfuggita. Nel 2001 viene approvato e reso esecutivo il progetto, con un importo di poco più di 6 miliardi dei 9 promessi e ancora niente ascensori. La signora Maria invia quindi una letteraccia a De Corato che, di rimando, evidenzia «difficoltà progettuali connesse all’istallazione di impianti in stabili che non ne sono dotati fin dall’origine, si conferma comunque che, non appena saranno state risolte dette problematiche, le opere verranno realizzate». Chiacchiere. Maria continua imperterrita la sua battaglia fino a quando, nel 2008, dopo una lunga malattia, viene a mancare. «Voglio veder realizzato l’obiettivo di mia moglie» ci dice Ferdinando, «siamo forse cittadini di serie B? Ci auguriamo che qualcuno prenda a cuore la situazione dando risposte reali a problemi immediati».

Luca Ilgrande