Recuperati a Pandino 20mila euro di rette mensa evase. Soddisfatto l'assessore Romana Camoli che annuncia nuovi progetti a favore degli alunni

L'assessore alla scuola Romana Camoli è soddisfatta per come il nuovo Circolo Visconteo, che comprende le scuole di Pandino, Nosadello, Scannabue e Palazzo Pignano, sta prendendo forma. In particolare per quel che riguarda l'educazione alimentare, l'evasione fiscale e il funzionamento della nuova mensa a servizio della scuola primaria e media di Pandino, e da cui vengono portati i pasti a Nosadello.


«Abbiamo un progetto con le insegnanti e l'azienda Sodhexo, supervisionato dal dottor Andrea Casadonte dell'Asl, che si chiama Le Stagioni della Frutta, il cui obiettivo è far mangiare un frutto al giorno agli alunni: alcuni giorni esso è inserito nel menù del pranzo, altre volte viene consegnato per la merenda delle 10.30, e i genitori si impegnano a far mangiare frutta a colazione ai propri bambini».
Il gruppo di lavoro - di cui fanno parte Casadonte e le insegnanti delle primarie, i genitori, lo stesso assessore Camoli e il rappresentante dell'azienda - è attivo da maggio. Esso decide di volta in volta quali obiettivi perseguire e come. 
Sul piano economico, si è operato per il recupero delle rette della mensa scolastica non saldate nel corso dell'anno.
L'evaso a fine anno risultava essere di 27mila euro. I non paganti erano 230 persone. È semplice evadere a Pandino perché i bambini prendono parte al pranzo utilizzando un badge su cui le famiglie, con il cellulare, il bancomat o nei negozi, ricaricano la cifra che poi viene scalata a pranzo consumato, ma ovviamente i bambini non vengono allontanati dalla mensa se il badge è da ricaricare e può capitare che si accumulino debiti molto alti.
Dalla primavera, le dipendenti del comune si sono messe al lavoro, contattando gli evasori, telefonando e scrivendo loro, chiedendo che ripagassero il debito, mettendoli al corrente della possibilità di ricorrere a una realizzazione e - qualora i problemi che li avessero portati ad essere morosi nei confronti del comune fossero di carattere sociale - chiedere aiuto all'ufficio servizi sociali. Il debito nel corto dei mesi e grazie alle insistenze si è ridotto di 20mila euro, stabilizzandosi a 7mila euro.
«Sono molto soddisfatta del lavoro fatto: abbiamo recuperato con il sudore della fronte ogni singolo centesimo di quella cifra» commenta Camoli. 
Per quanto riguarda il trasporto scolastico, l'Amministrazione aveva affidato il servizio a Barbati Trasporti, «che aveva un costo elevato: ogni bambino incideva per 600 euro l'anno, di cui 180 annui versati direttamente dalla famiglia (90 centesimi al giorno)». Quando lo scorso anno l'Amministrazione ha fissato il costo a carico delle famiglie, c'è stata una mezza sollevazione popolare a Pandino e le famiglie di Nosadello non volevano pagare (i ragazzi della frazione vanno tutti a scuola nel capoluogo e molti prendono lo scuolabus).
«Il costo coperto dai genitori è solo di un terzo del totale, che è di 500mila euro - spiega l'Assessore -. È vero, il servizio è stato gratuito sino a che è stato possibile, ma ormai non si può più».
Il servizio è andato di recente a gara ed è stato assegnato alla Sailing Tour di Fiorenzuola d'Arda, che ha "un bel bus ed è molto preparata". Infatti, serve preparazione per dare il servizio, dato che «tutti gli orari vanno perfettamente incastrati: il pullman da 42 passa di primo mattino a raccogliere i ragazzi delle cascine che frequentano la scuola media, che però non possono arrivare alla Berinzaghi prima delle 8 (prima di quell'orario a scuola non c'è nessuno). Quindi deve raccogliere i ragazzi della primaria di Nosadello che vanno a Pandino e quelli di Pandino che vanno a Nosadello entro le 8.30 e poi portare i bambini della scuola materna, entro le 9.10, che fanno il viaggio con un accompagnatore a bordo" (operatore della cooperativa Filikà, pagato dal Comune). Poi c'è il giro del rientro pomeridiano (il pullman non fa servizio tra le 12 e le 14, in pausa pranzo) e il venerdì, quando non si fanno i pomeriggi, siamo intervenuti sugli orari per differenziare quelli di uscita»
Un problema evidenziato da Camoli è che le cascine sono sempre più popolose: «Dopo essere state il centro delle comunità sino agli anni Sessanta, ed essere in seguito diventate quasi del tutto disabitate, ora ci vivono moltissime famiglie e il servizio di raccolta dei ragazzi nelle cascine diventa sempre più articolato».
Il lavoro che l'assessorato di Camoli sta facendo è di far capire alle famiglie che "i costi vanno coperti" e non possono più essere sostenuto solo dalla collettività, ovvero dal comune, che paga con le tasse di tutti.
Silvia Tozzi