Mancano i fondi, resta un sogno la pista ciclabile fino a Paullo

Il progetto è stato promosso e sostenuto dall’associazione “Paullo che Pedala” e presentato ai comuni di Paullo, Pantigliate, Tribiano e Mediglia nella primavera del 2008 e richiede un investimento economico pari a 800.000 euro.
Il presidente dell’associazione “Paullo che Pedala”, Ezio Intropido, spiega che la Provincia di Milano si impegnerebbe a sostenere il piano di lavoro solo con una quota pari a 100.000 euro, mentre del rimanente capitale dovranno farsene carico i comuni. Purtroppo le Amministrazioni comunali interessate hanno momentaneamente scelto di ritirarsi a causa dell’eccessiva onerosità che graverebbe nelle casse pubbliche locali.
A bloccare un eventuale futuro coinvolgimento di Peschiera al progetto è invece il dietro front di Mediglia, con cui il comune condivide alcuni chilometri della vecchia Paullese, che collegano direttamente a Pantigliate (comune di partenza della ciclabile). Nello specifico si parla del tratto che passa da Bettolino. Il presidente Intropido illustra l’importanza che una pista ciclabile ha sulla qualità della vita dei cittadini: “La costruzione della pista ciclabile è un importante progetto ecosostenibile e ha come obiettivo principale l’abbattimento delle polveri sottili causa dell’inquinamento delle nostre zone. Si assisterebbe inoltre ad un’importante riduzione del traffico mattutino, dovuto principalmente al pendolarismo scolastico tra i vari comuni siti a ridosso della Paullese”.
Nonostante quindi l’innegabile valore che le piste ciclabili hanno sul benessere degli abitanti di zone ad alto tasso di inquinamento e traffico come la nostra, ancora non esiste sufficiente investimento da parte delle Amministrazioni che ne permetta la loro realizzazione.
E pensare che dal 1998 è entrato in vigore nel Codice della Strada un decreto ministeriale che obbliga gli enti proprietari delle strade a “costruire una pista ciclabile per ogni strada nuova o assoggettata a manutenzione”: per ora a quanto pare rimane solo un gran bel sogno.

Greta Montemaggi