San Donato, tentò di avvelenare un collega: assolta per vizio totale di mente
Per la 53enne, ex dipendente dell’Eni, l’accusa è stata tramutata da tentato omicidio a lesioni. Ad ogni modo per lei è stata disposta la misura di sicurezza per 3 anni in una 'Rems', un ex ospedale psichiatrico giudiziario
10 luglio 2019
Aveva cercato di avvelenare un collega 41enne mettendo dell'acido cloridrico nella bottiglietta d’acqua che aveva sulla scrivania. Per questo, martedì 28 agosto 2018, i carabinieri della Compagnia di San Donato avevano arrestato per atti persecutori una (ora ex) dipendente 52enne dell’Eni di San Donato. Subito dopo aver preso una sorsata, l’uomo aveva avvertito un forte bruciore ed era stato trasportato in ospedale per accertamenti. Ora la donna è stata assolta per vizio totale di mente, ma è stata disposta per lei la misura di sicurezza per 3 anni in una “Rems”, un ex ospedale psichiatrico giudiziario. Con la sentenza del gup Giusi Barbara il tentato omicidio per l’imputata, accusata anche di stalking ai danni di una collega, è stato commutato in lesioni. Il 41enne aveva raccontato ai militari che, nelle settimane precedenti, aveva ricevuto molestie telefoniche in più occasioni da un numero privato. Successivi accertamenti avevano fatto emergere che un’altra lavoratrice Eni 35enne aveva sporto denuncia contro ignoti perché, a sua volta, era stata molestata telefonicamente e si era trovata imbrattate l’auto e la porta di casa con della vernice spray. Gli investigatori quindi avevano scoperto l’utenza da cui arrivavano le telefonate, risalendo così alla 52enne: nella sua borsetta erano state rinvenute una siringa e un piccolo flacone di una sostanza pericolosa, mentre presso il suo domicilio sono state rinvenute due bombolette di vernice spray.
Redazione Web
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10 luglio 2019