PSI: una questione che riguarda tutti

In termini semplicistici, perché siano monitorate le politiche di bilancio degli enti locali al fine di rispettare i parametri europei e quelli stabiliti nel trattato di Maastricht (un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL, un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL e/o che dia segnali di rientro). Uno dei maggiori problemi è da attribuire al fatto che i criteri per rispettare i vincoli di bilancio vengono cambiati molto spesso, sottolinea Sozzi, e di conseguenza è realmente difficile fare delle previsioni. È assurdo, inoltre, che un comune come  quello di Settala non possa usufruire delle risorse finanziare esistenti, per non sforare il patto. Meccanismo perverso che non premia i Comuni e che costringe a continui equilibrismi. Sozzi afferma che il PSI è stato mantenuto non senza difficoltà, ma è necessario tenere presente che è su base triennale (2009-2011). Tra le priorità del sindaco, c’è quella di impegnarsi affinché possano continuare a essere sostenuti i servizi che interessano maggiormente la collettività. Per citarne solo alcuni: il mondo scolastico, con il pre e il dopo scuola, le mense, il servizio a domicilio, il centro anziani. Grande attenzione è prestata ai corsi del tempo libero affinché Settala non diventi un Comune dormitorio (possibile soluzione - provocatoriamente, ma non troppo - perché il patto possa essere sicuramente mantenuto). Se il patto di stabilità non fosse stato rispettato ci sarebbe stata una pesante riduzione dei servizi ai cittadini, si sarebbe reso necessario il taglio dei compensi, nonché il blocco delle assunzioni e quello dei trasferimenti. Diversa la situazione all’estero. Sozzi ricorda, rammaricandosene un po’, che in tempo di crisi, Paesi quali Spagna, Francia e Germania non solo hanno desanzionato gli enti locali, ma hanno destinato loro considerevoli somme.

Alessandra Moscheri