La figura del sindaco e i suoi rapporti con la cittadinanza

Il ruolo che la politica deve svolgere è un ruolo al servizio del cittadino. Quello che succede è che post-elezione il contatto tra eletti/partiti/cittadinanza si sfilaccia. Per spiegare ciò si considerino i seguenti concetti.

1. All’investitura popolare del primo cittadino si è collegato il fatto dell’assorbimento della giunta nello spazio politico del sindaco poiché è questi a decretare la nomina e la revoca degli assessori in conseguenza di un rapporto fiduciario tra essi e il sindaco. Quindi gli assessori assumono un ruolo tecnico e il ruolo politico è assunto dal sindaco e dal Consiglio comunale. Il sindaco risponde prevalentemente ai cittadini in accordo al programma amministrativo presentato alle elezioni.
2. La Giunta comunale collabora con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi generali del Consiglio e compie gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge al Consiglio o che non rientrino nelle competenze previste dalle leggi e dallo Statuto, del sindaco, del segretario e dei dirigenti e funzionari comunali.
3. Il Consiglio comunale ricopre il ruolo d’indirizzo e di controllo politico amministrativo; attraverso interrogazioni, interpellanze e mozioni i consiglieri comunali esprimono segnalazioni e critiche sulla gestione amministrativa dell’ente. Quello che la legge non disciplina ed è quindi lasciato alla gestione delle singole componenti è il rapporto tra il sindaco e i partiti che lo hanno sostenuto in campagna elettorale. Questo rapporto non può più essere condizionante com’era prima della 142/90, ma deve essere un rapporto di stimolo e di critica. Se ciò non avviene, si arriva all’assurdo che i partiti/liste civiche esauriscono la loro funzione, ai fini amministrativi, solo durante la campagna elettorale e il Sindaco diventa un organo autoreferenziale perdendo contatto con parte importante della cittadinanza. Mediante l’elezione diretta del sindaco, la maggioranza dei cittadini sceglie la persona e il programma che ritiene più confacenti allo sviluppo della città nella quale risiede. La capacità di portare avanti il programma è direttamente proporzionale alla capacità di confronto e d’intercettazione dei bisogni e delle istanze dei cittadini da parte delle componenti la maggioranza di governo. Quando ciò non avviene, o si ha la capacità di far ripartire la maggioranza aprendo una discussione di rilancio del programma oppure ci si barcamena sino a fine legislatura governando con il metodo delle maggioranze a composizione variabile a seconda dell’argomento in discussione. Questa modalità può solo arrecare danno alla cittadinanza e si dovrebbe avere la capacità di rimettere il mandato per una nuova legittimazione del voto popolare.
Moreno Mazzola