Riflettori accesi sui ragazzi diversamente abili

«Quest’anno ricorre il decennale della Cooperativa Risorsapiù Onlus costituita nel 2001, dopo la ristrutturazione della comunità che oggi può accogliere dieci persone portatrici di handicap» spiega Renzo Rubini, vicepresidente della Cooperativa. Una struttura, una casa, all’interno della quale gli ospiti hanno l’opportunità di sviluppare la propria autonomia e di scoprire le proprie potenzialità, pur nella disabilità. Oltre a studiare percorsi personalizzati per raggiungere questo obiettivo e ad allestire momenti di svago, feste e gite in un contesto familiare, da qualche anno, all’interno di Agàpe, per merito dell’iniziativa di due universitari, viene organizzato un laboratorio teatrale.

13 AGAPERoberta Pasciolla, da quanto tempo collabora a questo progetto?
Anni fa ho incontrato un ragazzo, Manuel Antonini. È stato lui a volere portare il teatro all’interno di questa comunità. Io non mi ero mai confrontata con la disabilità prima di quel momento, ma avevo avuto esperienze in campo teatrale. Abbiamo unito le nostre competenze e abbiamo dato vita a questa avventura lunga quattro anni.

Crede che il teatro possa aiutare le persone a migliorare?
Innanzitutto voglio specificare che noi non abbiamo mai voluto fare teatroterapia, ma teatro. Anche grazie a questa esperienza, i ragazzi sono migliorati da un punto di vista psicomotorio e hanno sviluppato una maggiore capacità mnemonica. Credo che il teatro aiuti a responsabilizzarsi e costringa ad ascoltarsi. Dietro le quinte i ragazzi, di diverse età, sono attenti alle musiche e agli oggetti. Sono partecipi dei cambi scena. Si sentono parte attiva di un gruppo.

Perché ha scelto I rinoceronti di Ionesco?
Avevo bisogno di un testo che mi permettesse di lavorare sulla fisicità degli interpreti. Tra l’altro, è  la prima volta che realizziamo l’adattamento di un autore teatrale e uno spettacolo dove ci sono molte scene corali.

Quante volte vi incontrate?
Il laboratorio si svolge una volta alla settimana per due ore. Il confronto con il pubblico avviene in due occasioni. Una prova aperta a Natale all’interno della comunità e lo spettacolo in teatro, in estate, a conclusione dell’anno di lavoro.

Alessandra Moscheri