Cerro al Lambro, area “ex Saronio”: verso la bonifica ambientale, al momento nessun pericolo per la salute

L'evidenza delle ultime analisi disposte da Ats Città Metropolitana, e i risultati degli esami ambientali commisisonati dallo Stato Maggiore dell'Esercito hanno scongiurato il peggio

Il sindaco di Cerro al Lambro Marco Sassi

Il sindaco di Cerro al Lambro Marco Sassi e, alla sua destra, il tenente colonnello dell'Esercito Andrea Riccardo Agnella

Martedì 4 dicembre 2018 alle ore 21.00 presso il salone dell’oratorio di Riozzo, frazione del comune di Cerro al Lambro, si  svolta l’assemblea pubblica sui risultati delle analisi condotte sull'area del Centro chimico militare ex “Industria Chimica dr. Saronio”.
Presenti, oltre al sindaco di Cerro Marco Sassi, il tenente colonnello Andrea Riccardo Agnella – caposezione protezione ambiente dello Stato Maggiore dell’Esercito e i dottori Maurizio Tabiadon e Laura Colombo dell’Unità operativa complessa (Uoc) “Salute e ambiente” dell’Agenzia di tutela della salute (Ats) di Città metropolitana di Milano.

Da quanto emerso dalle analisi effettuate dall'Esercito e dagli approfondimenti richiesti da Ats che il Ministero della Difesa ha commissionato ad un'azienda specializzata, non ci sarebebro rischi per la salute pubblica. Secondo quanto riferito dall'esponente dello Stato Maggiore dell'Esercito, il tenente colonnello Agnella «sono stati superati i limiti delle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) nei terreni per due elementi, mercurio e arsenico, mentre le falde acquifere, grazie ad un probabile stato impermeabile a circa 7 mt di profondità, non sono state contaminate». Proprio per il mercurio rilevato in 3.500 parti per milione (ppm), Ats ha richiesto degli approfondimenti per i possibili “vapori da mercurio” pericolosi per la salute e, come riportato dal dottor Tabiadon, «gli esiti delle analisi al momento non hanno evidenziato rischi di carattere sanitario per la popolazione».
Ora per l’area del Centro chimico militare si apre l’iter della bonifica ambientale, dovuta alla contaminazione di tipo “storico” associabile alle produzioni della ex “Chimica Saronio”, a carico del bilancio nazionale e per la definizione degli interventi è già in atto un tavolo tecnico istituzionale tra Ministero della Difesa, Regione Lombardia e Comune di Cerro al Lambro.

I relatori hanno anche precisato che al momento non è possibile fare una stima dei costi e delle tempistiche poiché tutto dipenderà dall'intervento "sostenibile" che il tavolo tecnico deciderà di mettere in atto. Il sindaco Sassi ha espresso l'augurio che nei 30 mesi che rimangono di mandato a questa amministrazione la situazione possa volgere all'epilogo. Molte sono state le domande poste dalla cittadinanza in merito alla “salute” dell’area ex Saronio, alle metodologie di analisi adottate, a ulteriori eventuali rischi per la popolazione e alle tempistiche della bonifica, a cui tutti i referenti hanno risposto puntualmente. Come ha dichiarato il sindaco Sassi: «Questo è uno step intermedio, lo scenario futuro ora riguarderà il capire chi si farà carico di pagare la bonifica, se la Regione Lombardia o l’Esercito. È evidente che l’aspetto economico non può gravare sul bilancio comunale. La priorità però è quella di intervenire in tempi brevi in modo che l’area torni presto ai cittadini già bonificata».
Elisa Barchetta

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Al tavolo di presentazione dei risultati

Al tavolo di presentazione dei risultati a partire da sinistra: il sindaco di Cerro al Lambro Marco Sassi, il tenente colonnello dell'Esercito Andrea Riccardo Agnella, i dottori Maurizio Tabiadon e Laura Colombo di Ats Città metropolitana di Milano

La cittadinanza presente

La cittadinanza presente all'assemblea per capire lo stato di salute dell'area della "vecchia chimica"