Expo: nutrire il pianeta (sovrappopolato)

Il tema dell’EXPO Universale di Milano è: “Nutrire il pianeta - Energia per la vita”

Lettere alla redazione

Lettere alla redazione

Il tema dell’EXPO Universale di Milano è: “Nutrire il pianeta - Energia per la vita”.
Penso che con “nutrire il pianeta” si sia voluto parafrasare il messaggio per dire: come sfamare l’immensa popolazione  del pianeta. Avrebbe sicuramente un impatto diverso ma sarebbe più vicino alla realtà. 
Chissà se su questa immensa area di un milione di metri quadrati  su cui si svolge l’EXPO e tra i 147 paesi partecipanti qualcuno accennerà o parlerà apertamente della sovrappopolazione mondiale? Alimentazione e popolazione/sovrappopolazione sono strettamente correlate, perciò dovrebbero essere affrontate insieme. Sovrappopolazione  è senz'altro una parola poco elegante e poco usata ma è una realtà che è sotto gli occhi di tutti. Parecchie persone non l’hanno forse neanche mai sentita nominare. La stampa e i media la menzionano pochissimo. La Chiesa e altre confessioni si oppongono per motivi religiosi, i politici la evitano perché hanno bisogno di elettori e gli industriali, le banche e i commercianti sono contenti  perché si assicurano una numerosa clientela. 
Ma è arrivato il momento in cui non si può più fare finta di niente: la bomba demografica sta per   esplodere. 
Per arrivare al numero di otto miliardi di abitanti attuali della Terra ci sono voluti milioni e milioni di anni ma per raddoppiarlo ci vorrà pochissimo. Per rendersi conto che l’effetto valanga  è in pieno movimento basta pensare che nel 1975 eravamo in quasi 4 miliardi e in quarantanni siamo più che raddoppiati. 
È un problema che deve essere affrontato al più presto in tutto il mondo, dal singolo individuo fino alle autorità competenti. Urge che tutti diventino consapevoli che la nostra Terra ha uno spazio limitato. Come un camion o una nave, ha una portata massima, che non può essere superata, pena la distruzione del mezzo. 
L’altro argomento dell’EXPO  è: “Energia per la vita”.
Si tratta dell’energia che si trae dal cibo o di quella che illumina, riscalda e muove le macchine o dell’energia spirituale?
Per produrre energia ci vogliono le risorse e le risorse prima o poi si esauriscono, senza contare che tutte sono più o meno inquinanti. Le fonti inesauribili come il fotovoltaico e l’eolico saranno insufficienti o non adatte per soddisfare il fabbisogno della numerosa popolazione mondiale. Intanto l’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli pericolosi a causa delle combustioni fossili e degli insediamenti industriali. Basti pensare al riscaldamento globale che, oltre all’aria inquinata, è responsabile dei mutamenti climatici che provocano tempeste e uragani sempre più violenti, eccezionali precipitazioni, periodi di siccità, lo scioglimento delle calotte polari e il conseguente aumento del livello dei mari.  
Vediamo città che spuntano come funghi lasciando sempre meno spazio ai terreni coltivabili causando il dissesto idrogeologico e colate di cemento che divorano il verde.

Per far fronte al approvvigionamento alimentare bisogna ricorrere da una parte ad intensive concimazioni chimiche che inquinano il terreno e le falde acquifere e dall'altra  ad intensivi allevamenti animali che fanno rabbrividire. Inoltre i ruminanti sprigionano una grande quantità di metano facendo aumentare l’effetto serra ancora più del CO2. Agli animali liberi invece rimane sempre meno spazio vitale. 
Da una parte viene incentivato il consumo, perché senza crescita non si esce dalla crisi economica, dicono gli esperti, dall'altra ciò significa aumento dei rifiuti, maggior consumo energetico e più inquinamento.
Per risolvere il problema della sovrappopolazione  basterebbe mettere in pratica la cosa più semplice, logica, immediata e facile ma al contempo anche la più delicata e la più difficile da attuare, ovvero la diminuzione tramite il controllo delle nascite. 
Delicata perché tocca la libertà individuale e il comportamento sessuale in cui nessuno vuole o vorrebbe avere delle ingerenze, difficile perché nessun governo democratico vuole prendersi la responsabilità di emanare leggi che regolano le nascite.
Nei paesi civilizzati c’è già la tendenza di pianificare di limitarsi a uno, due o massimo tre figli ma nel Terzo mondo la popolazione cresce ancora in modo incontrollato.
Mettere al mondo un bambino che a priori si sa già che dovrà soffrire la fame, è veramente una cosa terribile ed irresponsabile. 
Quale migliore occasione ci sarebbe, se non l’EXPO, per sensibilizzare il mondo intero sulla realtà che la nostra Terra è ormai sovra-sovrappopolata e che tutti gli interventi per migliorare certe situazioni spesso sono solo dei palliativi  o delle soluzioni inadeguate e insufficienti nei confronti delle esigenze reali. Urge che sempre più persone diventino consapevoli che il mondo così sovrappopolato fa aumentare tutti i problemi in modo esponenziale. 
Per migliaia o anche per milioni di anni dei popoli sono sopravvissuti perché hanno saputo vivere in armonia con la natura. Gli esseri umani questo lo hanno completamente dimenticato, perché ora vigono solo le leggi del denaro e del guadagno, cosa che ci ha portato sì tanto benessere, abbondanza, case confortevoli e climatizzate, vacanze, viaggi ed ogni comfort, ma ora il tempo è scaduto. Stiamo distruggendo la natura e se non la salviamo ci distruggeremo anche noi.
Ognuno faccia quello che può, perché è nostro dovere consegnare ai nostri figli, nipoti e pronipoti un mondo vivibile e non debbano chiederci:  ma che cosa avete fatto?
Pensiamo di poter vivere in un sistema di risorse finite per uno sviluppo infinito.
E non c’è da escludere neanche, nel caso dovesse diventare insostenibile la situazione, che un giorno qualche despota possa alzarsi e introdurre un disumano controllo delle nascite, che avrebbe conseguenze delle più dolorose.
Il mio augurio personale è che tutti possano vivere in piena responsabilità la/le maternità e  la/le paternità come esperienza unica e meravigliosa e soprattutto che al nuovo arrivato possa essere offerto tutto quello di cui ha bisogno.  

Irma Ausserhofer