La Stella alpina e il Giglio di mare, due fiori simbolo della nostra penisola
Walter Ferrari presenta la Regina dei monti e il Re delle dune, una pianta erbacea perenne e una pianta profumata
22 ottobre 2018
In questi giorni di inizio autunno, quando le vacanze estive sono ormai un ricordo, mi diverto a guardare le fotografie scattate durante le escursioni sulle montagne di Lombardia o lungo i litorali della Sardegna, luoghi in cui ho trascorso le mie vacanze. Facendo scorrere le numerose immagini catturate dal mio obiettivo mi sono soffermato su quelle che sono il simbolo dei due ambienti da me frequentati: la Stella alpina ed il Giglio di mare. La prima è sicuramente la più conosciuta e la più ricercata da chi frequenta le alte quote, il secondo è un fiore forse meno conosciuto ma altrettanto bello. Ritengo quindi che meritino una conoscenza più approfondita.
La Stella alpina - Regina dei monti
La Stella Alpina (Leontopondium alpinum), famiglia delle Asteraceae, è una pianta erbacea perenne, molto particolare e piuttosto diffusa in tutto l’arco alpino ma non solo. Si possono trovare diverse varietà di stelle alpine in tutto il mondo, ma quella che noi conosciamo meglio è proprio l’edelweiss delle Alpi. La si può vedere superata una certa altitudine (oltre i 1500 e fino a 3000 m) ma si tratta di una pianta protetta: il suo fiore non può essere raccolto essendo piante molto rare che devono essere salvaguardate perché rischiano di scomparire.
La Stella Alpina è una pianta piuttosto bassa, che non raggiunge mai altezze elevate e che si ferma generalmente a 15 cm.
I fiori della pianta, contrariamente a quello che si pensa , non sono bianchi: quelle sono le foglie, spesso e volentieri confuse per i petali, che hanno la caratteristica forma di una stella.
In realtà i fiori della stella alpina sono piccolissimi e dal colore verde-giallo, riuniti al centro e circondati da foglie carnose e pelose di colore bianco. Tutta la pianta è ricoperta da una peluria importantissima perché è grazie a questa che la stella alpina riesce a sopportare temperature anche molto rigide e crescere in zone aride.
La Stella Alpina è il fiore più diffuso delle nostre Dolomiti, ma è diffusa in tutto il continente Euroasiatico, delle steppe transiberiane, al Giappone, all’Himalaya.
La Stella Alpina è una pianta piuttosto bassa, che non raggiunge mai altezze elevate e che si ferma generalmente a 15 cm.
I fiori della pianta, contrariamente a quello che si pensa , non sono bianchi: quelle sono le foglie, spesso e volentieri confuse per i petali, che hanno la caratteristica forma di una stella.
In realtà i fiori della stella alpina sono piccolissimi e dal colore verde-giallo, riuniti al centro e circondati da foglie carnose e pelose di colore bianco. Tutta la pianta è ricoperta da una peluria importantissima perché è grazie a questa che la stella alpina riesce a sopportare temperature anche molto rigide e crescere in zone aride.
La Stella Alpina è il fiore più diffuso delle nostre Dolomiti, ma è diffusa in tutto il continente Euroasiatico, delle steppe transiberiane, al Giappone, all’Himalaya.
Il Giglio di mare - Re delle dune
Il Giglio di mare ( Pancratium maritimum) è una pianta profumata, perenne bulbosa, con fusto alto sino a 40 cm. e ampie foglie lineari. I fiori da 3 a 15 , bianchi e lunghi fino a 15 cm, sono formati da una doppia corolla. Nella sua parte più esterna il fiore ha 6 petali lunghi e sottili che abbracciano i petali interni riuniti e fusi insieme a formare una sorta di trombetta. Questa struttura lo diversifica dai fiori propriamente chiamati gigli. Il raggruppamento botanico al quale appartiene non è infatti il Lilium, ma una famiglia di piante, le Amaryllidaceae, caratterizzate da questo tipo di fiore doppio.
Le corolle sbocciano tra luglio e settembre inebriando l’aria di un profumo sottile ed esotico. Tra ottobre e novembre scompaiono per lasciare spazio ai frutti: capsule ovali e coriacee lunghe 2 o 3 cm; a maturità si aprono dall’alto verso il basso e lasciano fuoriuscire i semi, numerosissimi, di forme diverse e irregolari, neri e lucenti come seta , che galleggiano cosicché la disseminazione avviene anche tramite le correnti marine.
La pianta, il cui nome in greco significa tutta forza, è oggi un’entità rara, fragile e minacciata di estinzione per la scomparsa dei siti idonei per il suo ciclo vitale, per il calpestio estivo dovuto al turismo, per la recisione del fiore ed è quindi protetta a livello nazionale ed europeo.
Le corolle sbocciano tra luglio e settembre inebriando l’aria di un profumo sottile ed esotico. Tra ottobre e novembre scompaiono per lasciare spazio ai frutti: capsule ovali e coriacee lunghe 2 o 3 cm; a maturità si aprono dall’alto verso il basso e lasciano fuoriuscire i semi, numerosissimi, di forme diverse e irregolari, neri e lucenti come seta , che galleggiano cosicché la disseminazione avviene anche tramite le correnti marine.
La pianta, il cui nome in greco significa tutta forza, è oggi un’entità rara, fragile e minacciata di estinzione per la scomparsa dei siti idonei per il suo ciclo vitale, per il calpestio estivo dovuto al turismo, per la recisione del fiore ed è quindi protetta a livello nazionale ed europeo.
Cresce sui litorali sabbiosi del Mar Mediterraneo e del Mar Nero. In Italia lo si può osservare sulle dune costiere di Veneto, Liguria di Ponente, Emilia Romagna, Toscana , Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Foto di Walter Ferrari
22 ottobre 2018