San Donato Milanese, il Pd: «Salvati 30 posti di lavoro con la nuova Azienda Comunale delle Farmacie»

Sorta dalle ceneri dell’Azienda Comunale dei Servizi, ACF versava in condizioni critiche con due milioni di euro di debiti, ora l’ultimo bilancio mostra un’utile di 180mila euro

Verrà applicato uno sconto sui 100 farmaci più venduti nelle farmacie comunali

San Donato Milanese – Il recente Consiglio Comunale ha visto l’approvazione del bilancio della nuova Azienda Comunale Farmacie. Al momento del suo insediamento, il sindaco Andrea Checchi aveva ereditato una situazione ai limiti della disperazione per quanto riguarda l’Azienda Comunale dei Servizi. Contava almeno 2milioni di euro di debiti, sembrava destinata al fallimento. Ora, 5 anni dopo, è stato presentato il bilancio dell’azienda che è divenuta “Azienda Comunale delle Farmacie”, che conta addirittura un’utile di 180mila euro, e un notevole margine di crescita. Una buona notizia soprattutto per le 30 persone a cui consente di avere ancora un lavoro.

Di seguito il comunicato con cui il Partito Democratico di Andrea Checchi spiega come è stata possibile tale rinascita: «Maggio 2012, l’amministrazione Checchi si insedia nel palazzo comunale ben consapevole che le sfide da affrontare saranno innumerevoli e complesse. La politica è a conoscenza del fatto che ci siano alcune partite particolarmente delicate da affrontare, ma in pochi si sarebbero aspettati che, già nei primi cento giorni, il Sindaco e la sua squadra si sarebbero potuti trovare con l’acqua alla gola. Tra le tante questioni irrisolte la criticità che più preoccupa Checchi è l’Azienda Comunale dei Servizi. La situazione sembra irrimediabilmente compromessa. Più di due milioni di euro di debiti, gravi inefficienze nella gestioni di alcuni servizi ed un assetto societario obsoleto ed inadatto a rispondere alla funzioni a cui l’Azienda è deputata, sono le ragioni principali per le quali si rende necessario un immediato intervento pubblico.  Il patrimonio sociale ha subito un’erosione tale da rendere impossibile un progetto di ricapitalizzazione, il legislatore lo impedirebbe. Le opposizioni chiedono al sindaco di dichiarare il fallimento di ACS e portare i libri in tribunale, ma la vera preoccupazione del Sindaco e della sua giunta non sono i numeri ma le persone. Non si può sfuggire ai vincoli di bilancio, ma non è neanche possibile piegare la politica a logiche strettamente contabili, specialmente quando si parla del lavoro di decine di persone e della vita delle loro famiglie. 

Da allora sono trascorsi quasi cinque anni, qual è la situazione attuale? Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale del 12/01/2016 risalta l’approvazione del bilancio d’esercizio della nuova Azienda Comunale delle Farmacia che, come qualche membro dell’opposizione ha dichiarato “nasce dalle ceneri della vecchia ACS”. A molti questo passaggio può essere sfuggito, ma non bisogna sottovalutare l’importanza di questo fatto. Per molti anni, si è preferito celare nell’ombra delle oscure stanze la catastrofe che stava incombendo su ACS e su tutto il suo personale. Con l’ultimo consiglio comunale si è presa una decisone in controtendenza con questo tipo di approccio e, con estrema trasparenza, si è scelto di riportare il dibattito nelle sedi istituzionali e politiche della città rendendo il consiglio comunale edotto della situazione contabile di ACF. 

E che cosa è emerso da questo bilancio? ACF, pur operando in un settore come quello farmaceutico che, in questi ultimi anni, ha subito una forte contrazione a causa della liberalizzazione delle licenze su alcuni farmaci e del conseguente aumento della pressione competitiva, cosa che ha portato ad una riduzione dei  margini operativi, mostra una crescita stabile del fatturato che le ha permesso di chiudere l’ultimo bilancio con un utile di più di 180 000 euro.  In particolare alcuni punti  vendita, grazie alla proattività del personale, alle strategie manageriali ed agli indirizzi della politica che ha saputo prevedere determinati trend del mercato di riferimento, hanno conquistato quote di mercato superiori a quelle dei propri competitor locali massimizzando i profitti di ACF a discapito di alcuni operatori privati del territorio.  Tutto ciò ha permesso di attivare un circolo virtuoso grazie al quale ACF ha iniziato a porsi come ente anticipatore ed innovatore applicando nuove tecnologie digitali alla gestione aziendale con un conseguente aumento dell’efficienza del sistema. Infine sono stati attivati meccanismi incentivanti con la finalità di massimizzare la produttività del personale. Il successo di quest’operazione non è stato messo in dubbio da nessuno, ma com’è stato possibile raggiungere risultati tanti brillanti se la situazione di partenza era così catastrofica? La strada è stata lunga e tortuosa, molte volte si è rischiato di sbandare o perdere la bussola, ma, nemmeno per un secondo l’amministrazione ha perso di vista quello che era il vero obiettivo: le persone. Ed è solo grazie a quest’attenzione ed al duro lavoro di tutta la maggioranza che si è riusciti a conseguire lo straordinario risultato di non lasciare a casa neanche uno dei dipendenti della vecchia ACS. Ma questo non è tutto.

Sindaco responsabile è colui che non guarda in maniera autoreferenziale agli interessi della macchina burocratica ma che guarda, prima di tutto al bene dei propri concittadini, ed è per questo che il management di ACF seguendo gli indirizzi dettati dall’amministrazione cittadina, ha scelto di restituire gli utili conseguiti da ACF alla città stessa applicando una  scontistica ai 100 farmaci più venduti sul territorio.   
C’è forse qualche rimpianto? Qualcosa che, in questo percorso, non è andato per il verso giusto? Forse quello di non essere stati capaci di comunicare la portata di questa manovra, la fatica e gli ostacoli che si sono dovuti affrontare per raggiungere questo indubbio successo dell’amministrazione Checchi. Ma quello che conta è il risultato finale: nel nostro programma di mandato avevamo scritto che avremmo reintrodotto “nelle farmacie comunali lo sconto sui farmaci” e che volevamo mettere le farmacie comunali “nelle condizioni di poter competere con le altre farmacie e parafarmacie dislocate sul territorio”. Lo abbiamo fatto! Circolo Pd di San Donato Milanese» .