Segrate, approva l’intitolazione di un parco a Norma Cossetto, Micheli ringrazia Tarticchio per aver fatto memoria di quel periodo storico

Il Consiglio comunale delibera favorevolmente, su una Mozione di Fratelli d’Italia che chiedeva un riconoscimento toponomastico alla Medaglia d'oro al merito civile simbolo dei Martiri delle Foibe

Al centro Piero Tarticchio e con il sindaco Paolo Micheli durante le celebrazioni del Giorno del Ricordo del 2019

Al centro Piero Tarticchio e con il sindaco Paolo Micheli durante le celebrazioni del Giorno del Ricordo del 2019

«È merito di Piero Tarticchio se abbiamo imparato a conoscere»

Diciotto voti a favore, sei astenuti, con questi voti, il Consiglio comunale di Segrate durante l’assemblea cittadina del 1 marzo 2021, ha accolto favorevolmente una Mozione di Fratelli d’Italia discussa da Luca Sirtori che chiedeva l’intitolazione di un luogo toponomastico a Norma Cossetto Medaglia d'oro al merito civile e simbolo dei Martiri delle Foibe. Sirtori avrebbe già anche già individuato un parco adatto per l’occasione. L’esponente del partito di Giorgia Meloni ha ricordato come sia doveroso ricordare così la giovane studentessa universitaria di Visignano, stuprata, torturata e assassinata la notte fra il 4 e 5ottobre del 1943 e gettata nella foiba di Villa Surani dai partigiani titini. In questo comune del milanese, dove già esiste un parco dedicato ai Martiri delle Foibe il ricordo della tragedia è forte. Significativo, edificante, inclusivo l’intervento del Sindaco Paolo Micheli a cui va riconosciuta una sensibilità particolare sul tema: «Chi ha seguito i resoconti delle varie Giornate del ricordo sa che questa maggioranza vive con particolare intensità la ricorrenza del 10 Febbraio – spiega il sindaco di Segrate Paolo Micheli -. Ricorrenza istituita solo nel 2004 dopo un inaccettabile silenzio durato più di 60 anni. Ogni anno ricordiamo le cifre di quella tragedia che i nostri connazionali hanno vissuto. Cifre impressionanti: l’esodo in seguito agli eccidi delle Foibe ha interessato circa 300mila italiani. Io ho una storia famigliare che mi collega a quelle terre, che riguarda la famiglia di mio padre. Fin da ragazzo ho fatto spesso le vacanze in quei luoghi, ho imparato a conoscere e amare quelle terre. La mamma di mia moglie è anche lei istriana di Cittanova d’Istria (adesso Novigrad) e la sua famiglia ha vissuto l’esodo. Dei loro amici e dei loro parenti hanno perso la vita durante quel periodo storico. Vicende che ho sentito raccontare spesso in questi anni, ma che ogni volta scuotono l’animo umano. Siamo stati a Basovizza dove ci sono i parenti della famiglia di mia moglie, e abbiamo depositato una corona ai Martiri all’omonima Foiba. Ci sono anche molti altri aspetti che legano la città di Segrate a quelle terre. La nostra città è da tanti anni vicina alla città di Parenzo, che si trova in Istria proprio nella zona delle stragi. Questo rapporto si deve a un nostro cittadino di origini istriane Dino Tonelli, la quale famiglia è stata coinvolta nell’esodo subito nel dopo guerra e fu proprio lui ad aprire i contatti fra le due città. Nel 2006 fu sottoscritto un accordo di amicizia fra gli allora sindaci dei due comuni, che ha portato i parentini e i segratesi a incontrarsi spesso. Io stesso sono stato invitato più volte durante la festa del paese. Un altro illustre cittadino istriano Piero Tarticchio ha dato il suo contributo a questa amicizia. È merito di Piero Tarticchio se abbiamo imparato a conoscere quelle vicende e se a Segrate il Giorno del 10 febbraio è così sentito e seguito. Mi sento di raccomandare la lettura dei suoi libri, uno strumento utile per capire meglio la storia di quelle terre che ahimè non è ancora molto conosciuta. Fra tra i personaggi più noti degli eccidi perpetrati dai partigiani titini c’è Norma Cossetto. Questo grazie alla testimonianza della sorella Licia Cossetto scomparsa solo nel 2013 che ha passato la vita a ricostruire quella vicenda. Ecco perché il mio voto sarà favorevole».