Mermaid Academy Milano, un anno di attività per le prime sirene d’Italia

Al Gardanella Sport Village, nella periferia milanese, scopriamo un vecchio sport sotto una luce nuova

«Un’attività fisica che vada oltre i classici programmi proposti in acqua, e che possa unire la parte di fitness a quella ludica» con queste parole Flavio Olmeda, CEO Jolly Rogers Black Mermaid Academy,  apre il nostro incontro nell’omonima accademia. La giovane scuola per aspiranti sirene e tritoni, nata nel febbraio 2018, celebra il suo primo anno di attività e si guarda indietro ai risultati ottenuti. In un panorama saturo dalle classiche attività acquatiche, il mermaiding emerge con i colori sgargianti che contraddistinguono le loro code. Un arcobaleno che avvolge le gambe e trasforma in un’altra specie. «Il progetto è nato per dare un’interpretazione diversa di quello che potrebbe essere il fitness in acqua – prosegue Flavio nel suo intervento -, Corsi sia per bambini che per adulti dove una sana attività fisica in acqua non dimentica il divertimento. Si lavora molto sulla parte inferiore del corpo e l’iter per arrivare ad utilizzare la coda è progressivo. I nostri corsi sono certificati ISO e in quest’anno abbiamo consolidato una scuola forte, rilasciando più certificazioni che in tutta Italia»

Quello che è uno sport arrivato alle luci della ribalta agl’inizi degl’anni duemila (soprattutto grazie allo show business d’oltreoceano), in realtà vede le sue origini alla fine dell’Ottocento, grazie ad Annette Kellerman (prima scena di nudo in un film, inventrice del costume intero, figura ribelle per professione). Non c’è quindi da stupirsi quando il mermaiding ormai sia associato ad una diversa concezione del mondo femminile. «I corsi sono a 360°, insegnando le tecniche di nuoto e di respirazioni in modo serio e competente – continua il CEO della Mermaid Academy -, C’è la possibilità di provare dei corsi in acque delimitate e poi in seguito in acque aperte. Le difficoltà sono ben diverse, ma anche le soddisfazioni»

Con il primo campionato italiano in bacheca (9 febbraio scorso) e le prossime premiazioni al Salone Europeo della Subacquea, l’accademia non può che essere soddisfatta del suo primo anno di attività. «Da subacquea a mermaid è un attimo – commenta Valeria Bianco, istruttrice dell’accademia, dopo essere stata tra le prime partecipanti -, e quando indossi la coda è come tornare bambina. È quello che ho sempre desiderato da piccola e farlo con le competenze è ancora più appagante. Come istruttrice invece è diverso. Mi emoziono ogni volta a vedere le ragazze che all’inizio pensavano di non farcela, riuscire a superare le proprie paure, delle gambe bloccate o dell’acqua profonda, e riuscire. È la crescita delle ragazze  – conclude - che raggiungono i loro obiettivi, arrivando ad essere premiate, una delle parti più affascinanti di questo sport»
Mattia Russo