Assemblea condominiale, è legale registrare l’audio degli interventi? Si, importante che il contenuto non sia divulgato a terzi

Secondo la Corte di Cassazione qualsiasi registrazione effettuata in pubblico non è illegale, indipendentemente dal fatto che i partecipanti esprimano o meno il consenso; serve a difendere un proprio diritto, come stabilito dal Regolamento UE n. 2016/679 e può essere usata in Giudizio

Secondo la Legge Italiana, è possibile registrare un'assemblea di condominio in quanto questa non è illegale. Tale decisione è stata presa dalla Corte di Cassazione (Cass. pen., sez. III, 24/03/2011, n. 18908), che ha affermato come ogni partecipante ad una conversazione, sia essa una riunione di condominio o un colloquio tra amici, accetta di essere registrato. Pertanto, qualsiasi registrazione pubblica di un'assemblea condominiale non risulta illegale.

L'assemblea condominiale è un'importante riunione durante la quale i condomini di un condominio si incontrano per discutere e decidere relativamente a questioni comuni che possono riguardare gli spazi comuni, come ad esempio lavori da fare o decisioni da prendere. Per legge, la convocazione dell'assemblea di condominio deve essere inviata in forma scritta dall'amministratore a tutti i condomini e deve riportare le questioni all’ordine del giorno da discutere, il luogo, la data e l'ora della convocazione.

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Secondo la Legge, ogni condomino può anche richiedere all'amministratore di registrare l'assemblea di condominio. Tuttavia, l'amministratore può decidere se registrare l'assemblea solo dopo aver ottenuto il consenso unanime di tutti i partecipanti, ovvero solo dei presenti alla riunione, senza considerare gli assenti.

La Legge italiana consente la registrazione dell'assemblea di condominio, ma vieta la divulgazione dei suoi contenuti a terze persone. Se ciò accadesse, si commetterebbe un reato. Non è possibile neanche divulgare il contenuto della registrazione a terzi che non sono presenti durante l'assemblea.

Esiste un'eccezione: se tutti i partecipanti dell'assemblea acconsentono all'utilizzo pubblico dei contenuti registrati, la loro divulgazione sarebbe consentita. È importante rispettare la privacy e la confidenzialità delle discussioni durante l'assemblea di condominio, come ogni altra forma di conversazione. Tuttavia, è possibile utilizzare la registrazione per eventuali necessità future, come il rispetto delle decisioni prese durante l'assemblea. Dunque è possibile registrare le conversazioni durante l'assemblea se ciò serve a difendere un proprio diritto, come stabilito dal Regolamento UE n. 2016/679 e la registrazione può essere utilizzata come prova in un processo giudiziario.

Il presidente dell'assemblea non può impedire la registrazione, a meno che non ci siano precise disposizioni nel regolamento condominiale. Infatti, i singoli condomini hanno il diritto di controllare il processo decisionale dell'assemblea. Nel caso contrario, il rifiuto del presidente potrebbe essere impugnato per vizio di procedura (Trib. Foggia 11 giugno 2009; Trib. Bologna 25 marzo 1999, n. 596).

È importante notare che il verdetto della Corte di Cassazione si applica solo a conversazioni e non si estende ad altre forme di comunicazione, come ad esempio messaggi di testo o email. La registrazione di conversazioni private che vengono effettuate in spazi privati senza il consenso dei partecipanti rimane ancora illegale e può essere considerata una violazione della privacy.

In sintesi, la decisione della Corte di Cassazione è un importante sviluppo del diritto sulla privacy e sulle registrazioni. Tuttavia, è importante sapere che ci sono ancora limiti su ciò che è permesso registrare e le conseguenze che possono verificarsi in caso di utilizzo improprio delle registrazioni.