Sulle tracce di San Colombano: un viaggio lungo la via Francigena da San Giuliano Milanese a corte s. Andrea, Senna Lodigiana

Paolo Rausa: «Attraverso paesaggi ricchi di tradizione e testimonianze del passato, proseguirò il mio cammino lungo la Via Francigena, consapevole che ogni passo mi avvicina a un patrimonio culturale che va oltre le semplici strade e i paesaggi»

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San Giuliano Milanese, 28 dicembre 2023 - È una fredda mattina di fine dicembre quando inizio il mio viaggio lungo la Via Francigena, un percorso millenario che collega Canterbury a Roma e, in un'ulteriore tappa, giunge fino a Gerusalemme. Il mio cammino parte da San Giuliano Milanese, un tranquillo sobborgo nel Sud Est Milano, con il chiaro intento di seguire le orme dei pellegrini medievali che hanno percorso questa strada in direzione di terre sacre.

La prima tappa è San Colombano al Lambro, un piccolo borgo che sorge come un'isola milanese nel territorio lodigiano. San Colombano, pellegrino di origine irlandese, ha lasciato il suo segno indelebile in questo luogo. Il paese, che porta il suo nome, conserva tracce storiche nel possente Castello del Barbarossa, nei suoi vicoli e nella sua organizzazione urbanistica. Le semplici case, riflessi della cultura contadina, raccontano storie di tempi passati. Le colline circostanti, ricche di vitigni pregiati e ciliegie, donano al luogo un'atmosfera unica.

Il viaggio prosegue verso Orio Litta, un antico borgo di contadini e pescatori. Qui, svetta la maestosa Villa Litta Carini del XVII secolo, quasi una reggia, che un tempo accoglieva personaggi illustri della cultura e della letteratura italiana. La villa, sebbene privata, si apre al pubblico il primo lunedì di ogni mese, regalando uno sguardo alla sua facciata imponente e al giardino sul retro che si affaccia sul fiume Po.

Orio Litta è anche il punto di attraversamento del fiume, un luogo storico noto come Transitum Padi, utilizzato nel 990 dal Vescovo Sigerico per il suo viaggio di ritorno da Roma a Canterbury. Una porta monumentale accoglie i visitatori, invitandoli a varcare la soglia di un luogo ricco di storia e tradizione. Dopo una sosta all'osteria locale, ora Osteria della Corona, mi preparo a imbarchi sul traghetto, pronta a varcare l'altra sponda del fiume.

Il borgo ospita un ostello dedicato esclusivamente ai pellegrini e offre un servizio di bike sharing per esplorare gli argini del fiume. In passato, Orio Litta era animato da pescatori, contadini e trasportatori; oggi, l'atmosfera sonnolenta sembra aspettare il ritorno della vitalità, magari con l'arrivo della primavera.

Il fiume Po scorre placido, testimone silenzioso di secoli di storia. La tranquillità del luogo contrasta con la vivacità della città, offrendo un'esperienza sospesa nel tempo. Solo il lento passaggio di un ciclista anziano, Mario, proveniente da San Colombano, sembra risvegliare le antiche glorie di questo percorso.

Il viaggio continua, e il mio spirito di pellegrino si nutre della storia che ogni pietra di questo cammino racconta. Attraverso paesaggi ricchi di tradizione e testimonianze del passato, proseguirò il mio cammino lungo la Via Francigena, consapevole che ogni passo mi avvicina a un patrimonio culturale che va oltre le semplici strade e i paesaggi. Ogni pellegrino, come San Colombano, porta con sé una storia da condividere lungo questo percorso intriso di significato e spiritualità.

Buon cammino,

Paolo Rausa