Le istituzioni devono attivarsi per fare fronte al problema della violenza sulle donne, aiutando le associazioni

Giovedì 24 novembre a Palazzo Isimbardi, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata premiata l’Associazione Jonas. Ho segnalato la candidatura di Jonas in quanto associazione impegnata nella cura dei cosiddetti nuovi sintomi del disagio contemporaneo: anoressie-bulimie, obesità, depressioni, attacchi di panico, dipendenze patologiche, disagio della famiglia.

Un centro di clinica psicoanalitica che ha la sua sede a Milano e che dedica particolare attenzione allo studio della sofferenza e del femminile.

Oltre a Jonas, il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dapei e la presidentessa della Commissione Pari Opportunità Agnese Tacchini hanno conferito riconoscimenti a tanti altri enti, donne e associazioni femminili che si sono distinti per la loro attività a favore delle donne. Inutile nascondere quanto il quadro sia allarmante: ogni giorno a Milano quasi quattro donne richiedono aiuto per abusi e maltrattamenti subiti soprattutto in casa. Donne provenienti in particolare da Milano e dalla provincia; quasi tutte lavoratrici, in qualche caso studentesse e per una piccola percentuale casalinghe, con un’età media compresa tra i 40 e i 44 anni. La violenza, ovviamente, è sia psicologica che fisica; di certo un problema sociale che coinvolge tutti. Per questa ragione lavorare in rete con le istituzioni e con la politica può essere utile al fine di offrire alle tante vittime servizi e aiuti più adeguati in base alle necessità. Le istituzioni devono attivarsi per fare fronte al problema della violenza, riconoscendo e finanziando, ad esempio, la rete di tutte queste associazioni che comprendono case di accoglienza e di solidarietà.