Virginia Raggi snobba il CONI e dice NO alle Olimpiadi

Nessuna progresso nel governo delle città dal Movimento 5 Stelle.
L'opinione di Giancarlo Trigari

Virginia Raggi, sindaca di Roma, dopo aver fatto aspettare in anticamera per 35 minuti la delegazione del CONI, convocata per un incontro previsto da tempo e a cui aveva aderito, sostenendo che la sua decisione sarebbe stata presa dopo tale incontro, non si è presentata. 
Prima di darsi assente, aveva rifiutato lo streaming, sostenendo che si trattava di un incontro privato!
Senza fornire alcuna spiegazione ai sbalorditi delegati del CONI, guidati da Malagò, in paziente attesa, si è invece presentata più tardi ad una conferenza stampa per spiegare le motivazioni del suo no, avendo evidentemente concluso che non valeva la pena di sentire le motivazioni dei rappresentanti dello sport, come sostenuto in precedenza.
Giravolta quindi su due fronti: lo streaming, cavallo di battaglia del m5s e correttezza istituzionale.
Non è superfluo chiarire che, forse per la prima volta in simili manifestazioni, la proposta è di non concentrare la manifestazione su una sola città, ma di estenderla a più località in modo da dare all'avvenimento una dimensione nazionale. Si tratta insomma di mostrare a tutto il mondo l'Italia con tutto il suo fascino, la sua capacità imprenditoriale, la bravura dei suoi atleti, anche e soprattutto paraolimpici. 
Il compito di Virginia Raggi riguarda quindi solo Roma: gestire la messa a punto degli impianti romani interessati e delle infrastrutture legate ad un evento che avrà luogo nel 2024, cioè tra otto anni.
La motivazione del rifiuto è semplicemente che non è in grado di farlo.
Come darle torto?
Le motivazioni addotte dimostrano in tutta evidenza quanto questo sia vero.
Il primo motivo è che gli appalti sono fonte di ruberie e arricchiscono i palazzinari.
Ma i romani non hanno eletto la Raggi nella convinzione che finalmente il comune di Roma fosse in grado di gestire i propri appalti in maniera trasparente e onesta?
Questa ora sostiene che la soluzione è non fare appalti perché la sua giunta non è capace di gestirli senza ruberie!
La seconda motivazione è che tutte le Olimpiadi si sono concluse con uno sforamento del Budget.
La considerazione immediata è ancora quella precedente: la giunta Raggi non è in grado di fare budget che non vengano sforati, esattamente come succede in tutto il mondo. Ma allora dove sta la novità del M5S, dal momento che da loro dobbiamo aspettarci esattamente quello che fanno tutti?
Ma la motivazione è anche pesantemente inficiata da un aspetto essenziale: un avvenimento di grande portata come le Olimpiadi non può essere valutato esclusivamente con i conti della serva: tanto incassato e tanto speso. È un avvenimento che proietta i suoi effetti economici per la città ben oltre la data in cui si conclude, e questa volta, per come è concepito, per tutto il Paese.
Un avvocatucolo evidentemente non è in grado di proiettarsi in questa dimensione!
Forse non conosceremo mai esattamente i conti dell'EXPO, ma una cosa si può dire per unanime riconoscimento di tutti: dopo l'EXPO Milano è risorta!
Dio solo sa quanto Roma avrebbe bisogno di risorgere!
Non risorgerà sicuramente perché è stata colmata la buca che affliggeva il bottegaio di turno, anche se questi sono interventi sacrosanti, che non possono aspettare neanche un minuto!
Ci si aspetta che un Sindaco non vada in giro per Roma, solo guardando per terra, ma sia capace di volgere lo sguardo più in alto, davanti a sé, per immaginare una Roma ancora “caput mundi”. 
Purtroppo non è questo il caso.
La terza argomentazione è che si vogliono fare investimenti che Monti aveva escluso, in presenza di dati macroeconomici meno negativi. 
Ma allora il governo Monti ha salvato la patria! Monti non è il ciarlatano, espressione dei poteri forti che il M5S ci ha sempre descritto!
Senza contare che nell'elenco dei dati macroeconomici la Raggi sorvola su alcuni, tipo lo spread. 
Anche in questo caso siamo in presenza di una Sindaca, donna piccola, piccola, che si mette a trattare la storia come i pettegolezzi, come se due eventi in tempi diversi si potessero banalmente sovrapporre.
Diceva Norberto Bobbio, ancora nel lontano 1991:
«L’ipotesi che la futura computer-crazia, com’è stata chiamata, consenta l’esercizio della democrazia diretta, cioè dia a ogni cittadino la possibilità di trasmettere il proprio voto a un cervello elettronico, è puerile». (da "Il futuro della democrazia  - Einaudi tascabili. Saggi" di Norberto Bobbio).
Questa idea puerile ci ha consegnato la Sindaca Raggi che si appresta ad amministrare Roma come un condominio di poveracci, peraltro non senza il rischio ruberie e opacità condannate in altri casi.
Giancarlo Trigari