Gassificatore: ecco la replica de “La Fenice”

Quando l’ex maggioranza firmò l’accordo transattivo del 17 aprile 2008, ha dichiarato che nel documento non vi era traccia della parola gassificatore, bensì «importante e innovativo progetto industriale». Che cosa ne pensate?
Tutto parrebbe filare liscio nel discorso, ma completando la frase che, dopo il vocabolo «industriale», aggiunge esattamente: «per la valorizzazione energetica dei rifiuti», poiché queste ultime sei parole lasciano pochi dubbi sul loro significato, forse in quel momento bisognava fugarli, questi pochi interrogativi, e invece no, avanti così. Dalla questione si comprendono due cose: o questi signori hanno qualche difficoltà con l’utilizzo della lingua nazionale, dimostrando chiaramente la loro totale inettitudine alla gestione amministrativa, oppure sapevano benissimo ciò che stavano formulando. Se aggiungessimo che forse questa frase era considerata dai rappresentanti della MESECO come elemento essenziale e imprescindibile, ai fini della stipula di quell’accordo? Come si spiega la raccomandata firmata di pugno da Manlio Cerroni, che accusa gli ex amministratori di avere tradito gli accordi presi in sede di stipula di quell’accordo?
 
È vero che anche voi, opposizione di allora, eravate stati invitati a visitare l’impianto di Malagrotta?
Prima affermano di non saperne nulla del Gassificatore, poi affermano che anche l’opposizione sapeva. Ma, allora, i signori lo sapevano il perché erano stati ricevuti gli inviti per fare visita a Malagrotta? Se gli inviti erano arrivati in Comune qualche giorno prima e l’opposizione, come si vuole fare credere, avesse saputo tutto, perché allora consegnarli ai destinatari (consiglieri di opposizione) solo la sera prima dell’appuntamento? E, aggiungiamo ancora, come mai, al momento del ricevimento dei medesimi, sorgevano difficoltà nel come fare a dirlo al capogruppo della Fenice? Si spieghino queste cose!
 
Qual è il vostro parere sull’accordo stipulato tra Amministrazione comunale e MSE, e i comportamenti che ne sono conseguiti?
L’accordo è stato approvato nella riunione di Giunta del 12 giugno 2008, presenti, tra gli altri, Andena e Bianchi. I comportamenti successivi dell’Amministrazione sono contraddittori: prima si sottoscrive un accordo transattivo, che prevede una cifra accomodante per la MSE, e solo dopo qualche mese ci si costituisce in tribunale per chiedere altre cifre. Questa è proprio da capire!

Come giudicate la delibera dell’Amministrazione comunale, in cui esprimeva il proprio diniego al progetto? E perché non l’avete condivisa?
Il 18 febbraio 2009 è stato posto, da questa Amministrazione, un paletto di consistenza talmente effimera che oggi è risultato essere l’anello debole sul quale si basa il ricorso al TAR, presentato dalla MSE, avverso al diniego all’autorizzazione AIA della Provincia di Milano. Infatti, se si legge la delibera, si vedono a occhio nudo le debolezze, che sono il frutto di osservazioni del tutto episodiche, sollevate da chi ha rappresentato il nostro comune in sede di conferenza dei servizi. Non sono stati posti sul tavolo i vincoli escludenti, quelli che aveva portato La Fenice per Mediglia, in quel Consiglio comunale, e che non sono neanche stati presi in considerazione da questi signori, dando spazio agli avvocati della MSE, per trovare appigli per il ricorso al TAR. Ecco perché La Fenice non votò la delibera proposta dalla maggioranza; una posizione scomoda, perché pochi avevano compreso che l’opposizione al gassificatore non andava fatta solo nella forma, ma anche nella sostanza, motivando il perché del dissenso e non solo limitandosi a dire «noi non lo vogliamo».

Come mai, l’attuale maggioranza non ha approvato l’emendamento proposto dagli esponenti politici di desta, per ridurre la tassa rifiuti, utilizzando quanto versato precedentemente da MSE?
Quell’emendamento, forse, non era quello che prevedeva la realizzazione di piazzole ecologiche disseminate, in lungo e in largo, sul territorio comunale? Se i soldi dovevano essere spesi per realizzare le isole ecologiche, come potevano di contro essere utilizzati anche per abbattere eventualmente la tassa rifiuti? Forse che qualcuno a Mediglia possiede capacità paranormali e non ce lo ha ancora comunicato?! Quanto alla tassa, mettiamo in ordine le cose: quando era in funzione il vecchio tritovagliatore (quello poi distrutto dall’incendio del luglio 2007, ndr) il Comune aveva stipulato una convenzione con la MSE, in base alla quale conferiva i rifiuti al costo simbolico di 1 euro e percepiva, a titolo di ristoro ambientale, 1 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferita dagli altri utenti della MSE. I cittadini di Mediglia pagavano però una tassa sui rifiuti, assolutamente allineata a quella dei Comuni circostanti. Morale della favola: questi soldi servivano a finanziare non meglio precisati “servizi” ai cittadini. Chiuso l’impianto di tritovagliazione, questi signori, per potere continuare a garantire ai cittadini i già citati misteriosi “servizi”, hanno approvato un enorme incremento di oltre il 33% alla tassa sui rifiuti.
 
Quali sono stati gli errori commessi, che hanno determinato poi l’arrivo del gassificatore?
Non bisogna fermarsi al gassificatore, ma bisogna tornare all’autorizzazione dell’ampliamento dell’impianto fatta, passata in sordina da questa Amministrazione e da questi signori, per poi tornare indietro nel tempo, dove ancora il signor Bianchi, stretto collaboratore di Mannucci (ex sindaco di Mediglia) portarono questo comune a essere il ventre molle, dove prima Biotech, per poi passare a MSE e MESECO – sempre le stesse persone – hanno voluto e intendono fare su questo territorio.

Dalla vostra esperienza politica, credete che la MSE riuscirà a costruire il gassificatore?
Spero vivamente di no, perché ancora vi sono troppi angoli oscuri all’orizzonte e l’esperienza insegna che la politica spesso riesce a togliere conigli dai cilindri. Ritengo, inoltre, che chi doveva difendere questo territorio abbia svolto il proprio mandato in maniera non certo encomiabile.

Giulio Carnevale
Maurizio Zanoni