Ex Broggi Izar, emerge un ampio scontento sul teleriscaldamento

L’impianto era acceso non-stop, molti appartamenti erano ancora vuoti. Oggi, la delucidazione del gestore Sieti Srl è: «Non so nemmeno di che stia parlando». Dai verbali delle riunioni di condominio risulta che, comunque, il 24 marzo 2009, Sieti giustificò le perdite agli utenti come «esercizio della rete» e comunicò un’offerta più vantaggiosa. Sieti ce l’ha poi confermato. I costi calarono, ma sono tuttora superiori a quelli della vecchia caldaia. «Un’azienda alle prime armi», stempera Federconsumatori. Un’indagine e la lettura del contratto che disciplina - Legge 10/91 - la gestione dell’impianto, sembrerebbero in Broggi, mostrano come la legislazione a tutela dell’utente sia carente rispetto al potere del mercato del metano e una giungla contrattuale, unita a «usi e consuetudini [...] stabiliti dalla Camera di Commercio di Milano»: così scrive, al punto 20, il Contratto Servizio Energia tra Sieti e Valore Reale Srg Spa, committente dell’impianto, registrato all’Ufficio delle Entrate di Crema il 16 giugno 2008. Teleriscaldarsi conviene? La risposta più soddisfacente dovrebbe tenere conto che presto questo servizio dovrebbe estendersi a tutta Milano. Il Servizio Energia di Sieti asseriva una trinità di assoluti risparmi: assoluta sicurezza (zero impiego di fiamma), assoluta eco-compatibilità (zero emissioni), assoluta semplicità (zero obbligo di verifica). I residenti: «è chiaro che un impianto così faccia risparmiare. Ma questo non avviene: perché? Speriamo, spirato il contratto, di potere gestire noi l’impianto, e sia di monito per chi decida di adottare un impianto autonomo a combustione centralizzata».

Marco Maccari