300 anziani in attesa che si liberi un posto: anche nel Sud-Milano mancano i ricoveri, chiesto l’intervento della Asl


Un quadro che risulta emblematico più in generale per quanto riguarda la società moderna: ci si compiace che aumenti la prospettiva di vita, ma poi gli anziani vengono visti come un fardello. Risulta difficile, a onor del vero, convivere con un famigliare non autosufficiente e seguire allo stesso tempo lavoro e famiglia. Gli enti locali e la Regione Lombardia hanno promosso politiche ad hoc per disincentivare l’ospedalizzazione degli anziani. Buoni e voucher, spiegano dal Pirellone, vengono tuttavia spesso sottoutilizzati. Ma i diretti interessati, che hanno genitori invalidi, lamentano la scarsità dei mezzi a disposizione per far fronte a questo genere di criticità: per pagare la badante si rende spesso necessario attingere dai risparmi di una vita. Quando ci sono.
Non va molto meglio, però, sul fronte delle strutture specializzate accreditate dalla Regione: le rette variano da 50 a 150 euro. Il Pirellone contribuisce coprendo solo il 30% della spesa: troppo poco per alcuni. Sembra tuttavia giungere anche un segnale di speranza: dai primi di luglio dovrebbe venire riaperto l’accreditamento dei posti letto. Si riapre intanto anche l’annosa polemica, quanto mai attuale in un periodo come questo: è giusto considerare la sanità alla stregua di un’azienda, “tagliando” i reparti meno remunerativi? Le vicende del “Santa Rita” dovrebbero insegnare qualcosa.

Lorenzo Invernizzi