Funerali di Giorgio Bocca. Le autorità nazionali e locali hanno dato l'ultimo saluto al giornalista

I funerali di Giorgio Bocca, il grande giornalista italiano originario di Cuneo e deceduto a 91 anni nel suo appartamento di Milano il giorno di Natale, si sono svolti nella mattinata di ieri, 27 dicembre.

Una vita, quella di Giorgio Bocca, trascorsa a servizio della scrittura e della sua più grande passione, il giornalismo, di cui ha conosciuto ogni sfaccettatura possibile. Oltre a essere uno dei fondatori di Repubblica, Giorgio Bocca ha pubblicato anche diversi saggi, andando a indagare i più svariati temi: politica, economia, sociologia, storia, costume. Il prossimo 11 gennaio uscirà in libreria l’ultima sua fatica: si tratta di "Grazie no. 7 idee che non dobbiamo più accettare", una sorta di testamento ideale che va a corredare le sue famose interviste e le rubriche uscite sul settimanale “L’Espresso”. Una passione, quella di Bocca, nata praticamente in tenera età, visto che i primi scritti del giornalista risalgono addirittura al periodo dell’adolescenza. Tanti gli articoli firmati dalla sua penna, oltre a una parentesi televisiva, registrata a cavallo tra gli anno ’80 e ’90, sulle reti Fininvest dell’allora imprenditore Silvio Berlusconi. Lui, che ha vissuto la sua adolescenza durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, ha saputo adattare il suo stile di scrittura a quello che via via si presentava col passare degli anni, senza mai smettere di commentare ogni avvenimento di attualità. 

Tanti, sono i commenti pronunciati negli ultimi giorni dalle Autorità nazionali e locali di tutte le fazioni politiche. «Giorgio Bocca – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà - ha saputo essere interprete dei valori della resistenza trasferendone la forza democratica nelle sue cronache dei difficili anni settanta. Anche se da posizioni spesso diametralmente opposte – precisa Podestà - ha commentato con spirito profondo i fatti della politica. Ci ha lasciati un uomo di cultura che insieme a Indro Montanelli ha segnato con la propria identità il giornalismo italiano». «Ci aiutava – ha commentato la vicesindaco di Milano, Maria Grazia Guida - a non perdere l’orientamento per una politica giusta e attenta al bene comune». «Di Giorgio Bocca – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Stefano Boeri - ricordo bene, nella seconda metà degli anni ‘80, l'attenzione che dedicò a un gruppo di giovani ricercatori di Architettura, di cui facevo parte, che denunciò un legame non trasparente tra interessi municipali e immobiliari; episodi che avrebbero poi trovato piena spiegazione con lo scandalo di Tangentopoli, che nei suoi articoli lui aveva anticipato e svelato». 

I funerali si sono svolti nella Basilica di San Vittore al Corpo in via San Vittore in forma privata. 

Susanna Tosti