Futuro solido per la Cassa di Risparmio di Asti

La Cassa di Risparmio di Asti acquisisce la maggioranza di Biverbanca con un programma di rafforzamento patrimoniale di 80mila euro d'aumento di capitale

Un programma di rafforzamento patrimoniale pari a circa 80mila euro complessivi è la nuova sfida intrapresa dalla Cassa di Risparmio di Asti, decisa su delibera del Consiglio d’Amministrazione sotto la presidenza del dottor Aldo Pia (foto). Carlo Demartini, direttore generale della Banca astigiana, spiega i dettagli del programma e gli obiettivi futuri del Gruppo Bancario.

 

Direttore Carlo Demartini, com’è nata la decisione di dare il via al programma di rafforzamento patrimoniale della Cassa di Risparmio di Asti?

Il programma di rafforzamento nasce nell’ambito dell’operazione di acquisizione del controllo della Banca di Biella e Vercelli (Biverbanca). Abbiamo fatto un contratto con Monte dei Paschi che, nel dettaglio, con un’operazione straordinaria, ha ceduto il 60,5% di Biverbanca, che a noi interessa molto in quanto complementare alla nostra zona di operatività.

 

In cosa consiste nello specifico il programma?

Al fine di avere un’attenuazione sugli assorbimenti patrimoniali con indici molto alti, e volendo comunque mantenerli elevati, abbiamo deciso che la nostra Fondazione si farà carico di una parte del pagamento, mentre il restante verrà collocato sul mercato. L’aumento di capitale previsto sarà di circa 80mila euro, in parte gratuito (circa 20mila euro) e in parte a pagamento (i restanti 60mila euro), da offrire in opzione a tutti gli azionisti.

 

Cosa significa che una parte dell’aumento di capitale (circa 20mila euro su 80mila) sarà gratuita per gli azionisti?

Significa passare delle riserve di utile accantonate a capitale sociale, quindi di fatto emettere nuove azioni da assegnare gratuitamente ai vecchi soci in proporzione a quello che già possiedono.

 

Quali saranno le vostre misure per l’adeguamento alle direttive di Basilea 3?

Siamo già perfettamente allineati, anzi decisamente più elevati rispetto a Basilea 3. Biverbanca ha all’attivo titoli che pesano sugli assorbimenti: vogliamo quindi proseguire, sempre nel rispetto delle normative di vigilanza, rafforzando il patrimonio per arrivare subito intorno all’8,5-9%; entro 4 anni giungeremo al 10% circa.

 

Come si procederà nel 2013?

L’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale a pagamento, peraltro sottoposta a condizioni relative alle autorizzazioni della Banca d’Italia e dell’Agenzia per la concorrenza, prevederà una serie di operazioni contrattuali con Monte dei Paschi. Se tutto, come pensiamo, si svolgerà secondo i programmi, già dall'1 gennaio 2013 la Cassa di Risparmio di Asti avrà in più il controllo del 60,5% di Biverbanca, il che equivale a circa 120 filiali. L’obiettivo che vogliamo perseguire attraverso l’aumento di capitale è l’incremento della capacità patrimoniale della nostra Banca, per assicurare sempre più autonomia e robustezza alle future prospettive strategiche del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.

Lara Mikula