Le sfide del 2011: politica e cittadini hanno il dovere di affrontare i problemi e trovare soluzioni per risolverli

In una situazione di codesta inquietudine, l’anno che verrà vuol dire alcune parole semplici: libertà, uguaglianza, etica, responsabilità, giustizia e speranza. Valori gelosamente affermati dalla nostra Costituzione, che costituiscono le parole-chiave di ogni vera democrazia. Tutti dobbiamo fare qualcosa. Dalla classe dirigente vorremo più decenza e senso della realtà: il coraggio di qualche scelta impopolare che privilegi l’istruzione, la ricerca, la cultura e l’ambiente, sacrificando all’occorrenza qualcosa del resto. Alla classe civile si chiede, invece, meno vittimismo ed egocentrismo, in virtù dei quali ci si sente continuamente vittime di ingiustizie e di soprusi. Sarà un 2011 difficile, ma la politica e noi tutti abbiamo il dovere di affrontare i problemi e di trovare le risposte per risolverli, assumendoci la responsabilità delle decisioni, con tutte le conseguenze che esse comportano. Siamo tutti chiamati a un lavoro difficile, ma di una cosa siamo certi: abbiamo bisogno di tornare a sperare. Occorre costruire progetti nuovi, per rimettersi in cammino. L’augurio potrebbe essere quello di vivere un anno meno ricco di cialtronerie, diverso insomma da quello che è appena finito.