Urgenza cardiaca??Ora c’è l’Ecmo


Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo alla conferenza stampa organizzata per spiegare i dettagli dello straordinario intervento, il primo che ricordi la letteratura medica, effettuato nella notte fra il 19 e il 20 agosto al Policlinico San Matteo di Pavia su un paziente di 49 anni (ricoverato dal 5 dello stesso mese all’ospedale San Gerardo di Monza) cui sono stati trapiantati, in blocco, cuore e polmoni dopo l'applicazione dell'Ecmo. L'operazione, durata circa 7 ore ed eseguita da un'equipe di dieci cardiochirurghi e cardioanestesisti, è stata illustrata dal professor Mario Vigano, che ha eseguito il trapianto, e dal professor Roberto Fumagalli, che ha curato la degenza del paziente a Monza. “Ci troviamo di fronte a una caso di eccellente sanità e straordinaria collaborazione fra le nostre strutture ospedaliere - ha detto Formigoni - e siamo dunque molto orgogliosi di essere riusciti a salvare una vita con una procedura assolutamente innovativa. Sulla base dunque dell'ottima riuscita dell'intervento intendiamo allargare l'uso di questa tecnologia a tutta la Regione al termine della sperimentazione che stanno portando avanti gli ospedali di Monza e Pavia”.
La straordinarietà dell'intervento è stata sottolineata dallo stesso professor Viganò che ha ricordato come “l'eccezionalità dell'intervento non stia tanto nel trapianto (a Pavia dal 1991 ne sono stati effettuati una quarantina dello stesso genere), quanto nell'applicazione del dispositivo salvavita in un ospedale diverso da quello dove è stato poi effettuato il trapianto garantendo comunque al paziente la piena funzionalità e integrità”. Nello specifico si è trattato di un uomo di 49 anni affetto da una grave patologia (la sindrome di Eisenmenger) che gli aveva causato un arresto cardio-respiratorio dovuto ad abnorme pressione arteriosa polmonare. Ricoverato prima a Giussano, era stato poi spostato al San Gerardo di Monza dove, il 5 agosto appunto, gli è stata applicata l'Ecmo in attesa delle disponibilità degli organi da trapiantare.
“L'Ecmo - ha concluso il presidente Formigoni - è un apparecchio nuovissimo che può essere trasportato, in questo modo può quindi contribuire a salvare numerose vite. É esattamente con questo obiettivo che, al termine delle sperimentazione in atto, ne estenderemo l'uso in altri centri di eccellenza prevedendone anche l'utilizzo extraospedaliero in situazioni di emergenza/urgenza (Areu) con un possibile impianto in pazienti acuti con scompenso/arresto cardiorespiratorio direttamente dal rianimatore sul luogo dell'evento”.