A proposito dell’area cani: pro, contro e... dubbi


Ginger è una cucciolotta di golden retriever che ogni giorno viene con la sua padrona Daniela a divertirsi in questo spazio; approfittando di uno dei suoi appuntamenti di gioco, abbiamo fatto qualche domanda a Daniela. L’iniziativa piace e, come dice questa ragazza, si tratta di «un’opportunità per i residenti a quattro zampe e non», in quanto frequentare l’area significa anche socializzare con persone. Ma non tutti ne sono entusiasti.
Da qualche giorno è apparso sulla bacheca in legno un foglio non firmato redatto da un residente della zona, che invita a fare giocare i cani in orari consoni. Una richiesta legittima, dato che sul regolamento non è specificata alcuna fascia oraria? «Sicuramente ci possono essere delle problematiche - ha specificato Daniela - come l’abbaio dei cani al mattino presto o alla sera tardi, causato magari da alcune litigate tra gli animali. Tutte cose che potrebbero essere limitate da una condotta più attenta da parte dei padroni. Credo che ci dovrebbe essere un regolamento di orari per usufrurire dello spazio; una persona che porta fuori il cane al mattino alle sette e mezza può anche evitare di farlo giocare a quell’ora qui dentro». Luigi Roveda, il cittadino che ha raccolto le firme per far costruire l’area, ha spiegato invece che purtroppo sono molte le volte in cui non vengono raccolte le deiezioni, problematica per cui dice di avere informato il Sindaco, che si è fatto carico di una certa partecipazione. Lui di idee da proporre all’Amministrazione ne ha parecchie, tra cui quella di creare una zona dedicata solo agli animali di piccola taglia, installare delle pensiline per il riparo dalla pioggia e panchine fuori dall’area per attendere il turno d’ingresso. Roveda spera che l’Amministrazione non si dimentichi di queste necessità. Tra le richieste degli altri cittadini c’è anche quella di relizzare lampioncini che possano permettere, nei pomeriggi d’inverno, di raccogliere le deiezioni.
Insomma pro, contro, pareri per migliorare e un dubbio che resta: l’elisoccorso ora dove atterra, in caso di bisogno? Ha risposto a questa domanda Gianluca Marconi, Responsabile del servizio di elisoccorso S.S.U. Emergenza Milano. «I piloti hanno la facoltà di decidere dove atterrare di volta in volta, assumendosene la responsabilità. Solo durante l’operato notturno si atterra in area certificata da Enac». Tolto quello spazio, insomma, se ne trova un altro e nel caso in cui i soccorritori non possano essere calati nelle prossimità del sito, si atterra dove possibile e con la collaborazione delle Forze dell’ordine si raggiunge il luogo del sinistro con altri mezzi di trasporto.

Eleonora Tosco