Consiglio comunale aperto: si parla di economia e lavoro. Un aiuto alle aziende locali potrebbe contribuire al superamento della crisi

Questo indica una forte cautela da parte del settore lavorativo. Molto importante – continua il direttore – il ruolo che hanno le strutture formative sul territorio. Soprattutto per quanto riguarda le competenze di quelle persone che sono uscite dal mondo del lavoro» ha concluso Cafagna. Anche i dati sulla provincia di Milano, infatti, parlano di un forte calo dell’occupazione a tempo pieno, il 3% nella provincia e il 27% a Peschiera Borromeo. Intervenuto, durante il dibattito, anche l’europarlamentare Antonio Panzeri: «Per ricostruire quello che avevamo prima della crisi passeranno almeno 6 anni – ha commentato – ma comunque non avremo la stessa situazione iniziale. Siamo in piena crisi economica». A partecipare al consiglio comunale, con proposte, anche gli stessi consiglieri. Una proposta per aiutare le aziende arriva dal consigliere di rifondazione comunista, Luca Brunet: «Per aiutare le aziende si potrebbe pensare a una rete wi-fi, cioè senza fili, per potersi collegare a internet». Intervenuto al dibattito anche un imprenditore che lavora nel Comune da più di trent’anni, Mario Orfei: «Senza innovazione non c’è futuro. Purtroppo alcune aziende non si sono aggiornate nel tempo e la crisi le ha compite maggiormente. Qui a Peschiera abbiamo avuto l’esempio della Monder. Probabilmente nel 2010 un tortellino secco non ha più il mercato di una volta. Io alle istituzioni consiglio di sentire le aziende e cercare di trovare delle soluzioni insieme. Probabilmente anche uno sportello per le imprese, come quello esistente a San Donato, potrebbe essere utile. Bisogna cercare di non far scappare le aziende sane dal territorio. Magari offrendo uno sconto alle aziende, per esempio sull’immondizia o sull’Ici, per incentivarle a rimanere a Peschiera». Arrivato in sala, inoltre, anche l’assessore regionale al territorio e all’urbanistica Davide Boni: «La proposta di Orfei di applicare uno sconto, credo sia una buona idea. La nostra crisi economica è simile a quella del ‘29».

Jennifer Marfia