Crush Video, finalmente la prima condanna a Milano!

Il Tribunale di Milano ha condannato, con patteggiamento a quattro mesi di reclusione, convertiti nella pena pecuniaria di 4.440 euro, una donna che nella sua villetta a schiera di Rho, si divertiva a schiacciare, seminuda, scarafaggi, topi, pulcini e anche conigli con i suoi tacchi a spillo, per poi diffondere on line le immagini di atroce agonia, morte e perversione che aveva appositamente filmato. Lo fa sapere la Lav con una nota in cui si sottolinea l'importanza del risultato ottenuto, grazie alla denuncia portata avanti con caparbietà dalla stessa associazione.
Il caso era stato denunciato dalla Lav (www.lav.it) che, assistita dall'avvocato Paolo Iosca, da tempo segue con preoccupazione la diffusione anche in Italia di “crush-movie”, filmati di atti di incredibile crudeltà verso animali innocenti, diffusi nell'ambito della pornografia e del feticismo.
Anna B., quarant'anni e tre figli minorenni, era stata identificata dalla Polizia postale di Rho e denunciata alla Procura di Milano: le indagini erano partite nel 2006, quando alcune associazioni animaliste avevano trovato sul web la traccia degli efferati video e si erano rivolte alla Polizia.
«Un gravissimo e raccapricciante reato di uccisione di animali che vede coinvolta una insospettabile madre di famiglia, rea di aver barbaramente schiacciato e ucciso gli animali per il solo scopo di riprendere la loro agonia - commenta la Lav -. Finalmente per le vittime di tanta crudeltà è stato compiuto un passo in avanti per rendergli giustizia, portando alla ribalta delle aule di giustizia il fenomeno ancora troppo sommerso dei crush-video e ricordando che in Italia l'uccisione di animali è un reato punito, grazie all'inasprimento delle pene introdotto dalla legge 201 del 2010, con la reclusione».
La Polizia postale, come ricorda la Lav, si era già occupata di Anna B. e il suo sito web che ospitava gli atroci video era stato inizialmente oscurato. Le indagini informatiche non si sono fermate e, nonostante il sito fosse quasi immediatamente riapparso con un dominio differente ma con il medesimo contenuto illecito, hanno permesso di rintracciare la donna.
Certo, cosa sono 4 mesi di galera convertiti, e lo sottolineamo, a 4400 euro di multa, per una donna che non solo si divertiva ad ammazzare animali, esseri viventi, con una crudeltà che non può essere tollerata da una società che si dice "civile", ma li rendeva pubblici come se ci fosse motivo di essere fieri di un simile comportamento o addirittura con la speranza di guadagnarci? 
Dobbiamo aspettare che la "signora" passi dai conigli ai bambini per punirla davvero? In fondo, era già passata dagli scarafaggi ai topi e dai topi ai conigli.
Un'ultima considerazione a proposito delle capacità di questa donna di essere un esempio per i suoi figli. Al di là del fatto che una condanna di 4.400 euro è lieve a prescindere, che razza di giustizia è quella che lascia tre minori in balia di una donna simile? Il Tribunale dei minori non avrebbe dovuto intervenire, levando i figli a questa donna, che dimostra di non essere degna di stare tra le persone civili? Figuriamoci in una casa a occuparsi di tre bambini...
Erica Lampognani