La maggioranza ‘congela’ il Piano d Governo del Territorio

Secondo Luciano Buonocore, “occorre ripensare il documento in maniera più propositiva”

La Giunta comunale di Peschiera Borromeo ‘congela’ il Piano di Governo del Territorio (Pgt, meglio conoscito come Piano regolatore). Con la delibera n. 135 del 28 agosto, l’Amministrazione ha deciso di non adottare il Pgt presentato il 14 gennaio dall’allora Giunta Tabacchi. Un atto dovuto da parte dell’attuale maggioranza, che nella precedente legislatura, come minoranza, l’aveva bocciato senza appello.
Secondo la Giunta, il Piano di Governo del Territorio non tiene in giusta considerazione le esigenze della città e i contenuti non sono in linea con il programma di governo di Popolo della Libertà e Lega Nord. Nella delibera si richiama anche il fatto che nel frattempo è sopraggiunta la legge regionale n. 13 che reca nuove disposizioni per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico in Lombardia, con particolare attenzione alle giovani coppie.
Questa delibera a indirizzo politico-amministrativo è stata inviata al presidente del Consiglio comunale Luciano Buonocore per i relativi adempimenti. Per evitare che il Pgt fosse definitivamente bocciato in Consiglio e quindi avere uno sperpero di denaro pubblico (lo studio e la stesura sono costati alle casse comunali oltre 150mila euro), la conferenza dei capigruppo della maggioranza e dell’opposizione ha votato a favore della delibera di indirizzo politico della Giunta Falletta.  In sostanza con questa decisione il Pgt viene sospeso il tempo necessario affinché siano poste in essere le modifiche da parte della attuale Amministrazione. Sull’argomento, il presidente del Consiglio Luciano Buonocore ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ho sempre sostenuto che lo sviluppo urbanistico di Peschiera ha seguito una logica sbagliata in tutti questi anni di governo della sinistra, visto che si è proceduto ad autorizzare insediamenti urbanistici a macchia di leopardo, senza pensare ai relativi servizi che in ogni frazione non venivano correttamente previsti. In realtà, Peschiera Borromeo è sempre stata vista dalla sinistra di governo come città dormitorio”.
Buonocore lancia qualche suggerimento in vista della stesura del nuovo documento: “Bisogna ripensare a tutto questo, coinvolgendo tutte le parti sociali alla realizzazione di un progetto che nei prossimi anni fornisca la nascita di un vero e proprio centro per la città, permettendo contemporaneamente la realizzazione di tutti i servizi necessari. Occorre recuperare la memoria storica dei nostri territori, la cura del verde, l'efficienza dei servizi comunali, la sicurezza dei cittadini, l'attenzione verso il risparmio energetico nel costruire nuove abitazioni, valorizzando tutte quelle aree lasciate al degrado. Per fare questo ci vuole un cambiamento di tendenza e di metodo. È necessario che la politica, intesa come servizio ai cittadini, ritorni a governare il territorio, permettendo alla città di svilupparsi in armonia con le esigenza dei suoi abitanti e non viceversa”.


Intanto l’EXPO’ - si dimentica di Peschiera

Peschiera Borromeo non è fra gli undici comuni scelti dalla giunta provinciale come porta di ingresso all’Expo. Con questa iniziativa la Provincia di Milano ha scelto :  Abbiategrasso, a ridosso del parco del Ticino, Sesto Calende, Legnano, Lainate, Seregno, Cesano, Bovisio, Varedo, Monza, Cassano, Vaprio,  Segrate, Melegnano, Binasco.  Ogni Comune potrà fare riferimento a Palazzo Isimbardi per pianificare gli interventi e per «pubblicizzare» le sue bellezze. Verrà realizzato un opuscolo turistico, una guida che metta in luce i luoghi da vedere a pochi chilometri da Milano. Questa decisione non è stata ben digerita dalla giunta Falletta, la quale ha avviato un’iniziativa per cercare di includere anche Peschiera Borromeo fra le scelte fatte. Nei prossimi giorni le ragioni di Peschiera saranno illustrate dal Sindaco Falletta direttamente a Guido Podestà. “Con questa iniziativa - ha dichiarato Falletta – vogliamo portare le ragioni di una città che per infrastrutture e offerta ricettiva non è da meno rispetto alle altre scelte”.

Giulio Carnevale