L’Asl risponde a Galimberti: «Per ora non ci sono le condizioni per un medico in più»

La missiva del dottor Galdino Cassavia, direttore del dipartimento di cure primarie Asl Milano 2, inviata a Roberto Galimberti, in data 21 giugno, decreta l’epilogo della disputa, cominciata a partire dal gennaio 2010, tra l’Amministrazione comunale di Peschiera Borromeo e il “portavoce” della frazione peschierese. Più volte il sindaco Antonio Falletta e personalità mediche locali hanno sostenuto l’impossibilità di soddisfare la richiesta di Galimberti, perché la convenzione vincolante tra Stato, Regioni e organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale non prevede nessuna nuova nomina, finché il rapporto tra medico e popolazione (con età superiore ai 14 anni, ndr), dell’area totale comunale, non scenda al di sotto di 1: 1300; così ha fatto anche l’Asl Milano 2. «La scrivente Asl ha, pertanto, provveduto, dietro invito dei competenti Organi regionali, alla rilevazione degli ambiti territoriali carenti, tra l’altro, dell’Assistenza Primaria, relativi al secondo semestre 2009, trasmettendo le risultanze alla Direzione Generale Sanità lombarda nel corso dello scorso mese di marzo – dichiara il dottor Galdino Cassavia nella missiva –. L’osservazione da lei fatta (rivolgendosi al consigliere Roberto Galimberti ndr) si riferisce al primo semestre 2010, che sarà oggetto di considerazione da parte della scrivente Asl, durante il prossimo mese di settembre, come precedentemente indicato, con individuazione della situazione alla data primo settembre. Si rinviano, conseguentemente, le necessarie valutazioni del caso, alla scadenza fissata dalla vigente normativa».
Insomma, per il momento nessun medico arriverà a Mezzate e anche nel caso si superi la soglia prefissata di popolazione e scatti l’introduzione di una nuova figura medica, non per forza questa si trasferirà nella frazione, dato che la scelta spetta esclusivamente al medico.

Maurizio Zanoni