Nuova sede Microsoft: tecnologia e innovazione

Costato 150 milioni di euro, l’edificio ad altissima tecnologia si sviluppa su 150 mila metri quadrati e promette quanto di più tecnologicamente avanzato e bio compatibile esista. Il complesso, battezzato “Innovation Campus” per rappresentare la sua vocazione innovativa, oltre agli uffici in open space , sale riunioni altamente flessibili e un auditorium, offre una serie di “benefit” che contribuiscono a creare una vera e propria “cittadella” interna: asilo nido, bar, ristorante, minimarket, campetto di calcio, palestra e un parcheggio interrato con 1000 posti auto.
«Abbiamo voluto rivoluzionare l’organizzazione del lavoro per dare vita a una struttura costruita intorno alle persone», informa l’amministratore delegato di Microsoft Italia Pietro Scott Jovane.
12 - 24 Microsoft presenta 2«Per essere vincenti in un mercato sempre più competitivo a livello globale, occorre utilizzare la massima flessibilità, creando non solo un luogo fisico diverso, ma soprattutto un nuovo modo di lavorare. Diamo ai nostri impiegati la possibilità di scegliere se lavorare in ufficio o da casa, fornendo tutto il supporto tecnologico di cui disponiamo. Questa innovazione ci permetterà di migliorare l’efficacia nostra e dei nostri 25 mila partner, generando un incremento delle attività economiche che stimiamo del 50% nel giro di 4 anni».
«L’Innovation Campus è sicuramente il nostro fiore all’occhiello», spiega Massimo Vitali, presidente dell’omonimo gruppo a cui è stata affidata la progettazione dell’opera. «È il primo in Italia ad avere ottenuto la certificazione LEED, che valuta la qualità di un design per sostenibilità ambientale e risparmio energetico».
«Qualità del vivere, qualità dell’abitare, qualità dei servizi. Tutti e tre questi elementi concorrono a definire i parametri culturali, economici e sociali di una città», dichiara Antonio Falletta, sindaco di Peschiera Borromeo. «Per la nostra città è estremamente importante essere in grado di calamitare investimenti di attività e di centri decisionali».

Valeria Giacomello