Peschiera dice no alla Città Metropolitana: «Non vogliamo essere la periferia di Milano»

Peschiera Borromeo va contro corrente e dice no alla fusione dei comuni dell’hinterland milanese nella cosidetta Città Metropolitana. Il sindaco Antonio Falletta e il Presidente del Consiglio Comunale Luciano Buonocore ritengono che l’attuale disegno di legge di istituzione delle città metropolitane, noto come proposta Delrio (dal nome del ministro per gli Affari Regionali) in discussione in Parlamento sia profondamente deleterio per il futuro di tutti i comuni di cintura della metropoli. Si verrebbe a creare un vero e proprio vulnus democratico, infatti secondo la proposta attuale, il sindaco della Città Metropolitana verrà eletto soltanto dagli abitanti della città di Milano, questo significa che 1 milione e 300 mila cittadini determineranno il futuro dei Comuni dell’hinterland, dove vivono oltre 2 milioni e 500 mila persone.

Il rischio concreto è che gli attuali comuni del circondario con le proprie caratteristiche e individualità diventino la periferia della periferia della metropoli spostando il degrado sempre più lontano dal centro cittadino in direzione proprio dell’hinterland giovando in termini di consensi al sindaco della metropoli.
«La proposta di legge rischia di svilire le caratteristiche positive del nostro territorio e non può che trovarci contrari - spiega il Sindaco di Peschiera Borromeo, Antonio Salvatore Falletta-. Tutte le competenze strategiche che riguarderanno la pianificazione territoriale, lo sviluppo economico e sociale, i trasporti, la viabilità e altro ancora saranno affidate alla futura Città Metropolitana . Il rischio è che le logiche imposte dall’alto, da politici che non vivono il territorio e non ne conoscono peculiarità e complessità trasformino le nostre cittadine nelle periferie milanesi: con pochi servizi e una bassa qualità della vita. Ai sindaci dei singoli Comuni non rimarrà che gestire il territorio come fossero dei responsabili di zona –continua Falletta-, senza il potere di compiere delle scelte vere e di qualità per la città che dovrebbero amministrare».
Falletta non manca di ricordare che oggi Peschiera è capofila del Distretto Commerciale e del Distretto Socio-sanitario; proprio in virtù di questo ruolo è possibile incidere sulle scelte strategiche per la qualità dei servizi e dello sviluppo economico e sociale della città. In futuro, un appiattimento istituzionale eliminerà ogni occasione di confronto mirato su specifiche aree del territorio.
Vibrante anche lo scenario tracciato dal presidente Buonocore: «I nostri cittadini non avranno potere di voto, ma si troveranno calate dall’alto delle scelte importanti imposte da un ‘sindaco metropolitano’ eletto solo dai cittadini milanesi. È un affronto alla democrazia inaccettabile. Cercheremo tutti gli elementi giuridici per contrastare sul nascere questa legge.
La Città Metropolitana era stata concepita come una risorsa per il territorio, mentre oggi, in periodo di caccia alla streghe sui costi della politica, siamo tutti sotto scacco di un pasticcio legislativo anticostituzionale che porterà solo disagi per i nostri abitanti e che ha come unico scopo di facciata quello di abolire sulla carta le Province. Le elezioni amministrative, ahimè, saranno una farsa, il candidato Sindaco deve essere eletto sulla base di un programma. Peccato che il sindaco, una volta eletto, il programma non potrà realizzarlo. Peschiera Borromeo non può diventare una delle tante periferie di Milano. Per tre anni, il commissario della grande metropoli, cioè il sindaco di Milano, avrà pieni poteri in molte materie importanti, sarà un dittatore».