Tabacchi - Chiapella: i retroscena del divorzio

Durante quel Consiglio, l’allora Presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico, Francesco Ortugno, attaccò pesantemente il dimissionario assessore all’urbanistica Chiapella, accusandolo di avere imposto scelte per lo sviluppo della città non condivise dalla maggioranza. Ventitre mesi dopo, lo scorso 14 febbraio, in Consiglio comunale sempre Francesco Ortugno ha dichiarato che non era d’accordo con l’approvazione del piano integrato di intervento di Bellaria, ma che lo votò perché era una scelta dell’allora maggioranza. Guarda caso, tutto il fermento nel Partito Democratico cittadino cominciò proprio intorno al 25 novembre 2008, nel giorno in cui il Comune diede il permesso per iniziare la costruzione dei palazzi di Bellaria. La lettera di Tabacchi a Filippo Penati, sbandierata da Chiapella, Colombo e soci, prova della cattiva fede del Sindaco,  con cui si chiedeva di inserire un’area del parco Sud nel Pgt, è stato solo il pretesto per giustificare la scissione dal PD, perché Tabacchi aveva inviato quella lettera solo dopo l’adozione in Consiglio comunale del Piano Integrato di Intervento di Bellaria, che evidentemente non aveva digerito. Chi si occupava politicamente di gestire le problematiche ecologiche dell’allora Giunta Tabacchi era Wanda Buzzella, assessore con delega all’Ecologia. Proprio la destinataria, insieme al Sindaco, delle lettere della Mapei, con cui l’azienda avvertiva l’ufficio ecologia dei pericoli derivanti dalla normativa europea Seveso II. C’erano altri due consiglieri comunali che rimasero fedeli a Tabacchi in quei giorni: uno è Ferdinando Tirloni, presidente della Cooperativa San Giuseppe (di cui pubblichiamo una lettera a pagina 37), e l’altro è Pietro Caliendo, che si occupa della Cooperativa di famiglia. Queste Cooperative stanno realizzando due dei palazzi  di Bellaria.