Un concorso per fare amare la lettura ai più giovani, interpretandola

«È stata un’esperienza molto positiva» sostengono Cristian e Simone; «durante la lettura abbiamo cercato di emozionare il pubblico, facendo affidamento sulla nostra personale interpretazione e su ciò che abbiamo imparato guardando il film, di cui abbiamo dovuto leggere alcune battute». Davide, un’altro alunno della scuola, sostiene che questa esperienza l’abbia fatto crescere molto. Inizialmente titubante e scettico rispetto alla sua partecipazione, ha affermato che, selezione dopo selezione, è riuscito a gestire le sue emozioni e a trasmetterle al pubblico. Elisa, invece, non nasconde la sua passione per la recitazione e alla mia domanda: «Ti piacerebbe diventare un’attrice, da grande?», risponde: «Non ho mai pensato a questa possibilità, ma non escludo l’ipotesi e magari, in un futuro, chissà…». Grande merito va ha anche al preside Palladino, che facendo aderire i ragazzi dell’Istituto al concorso, ha dato gran valore alla lettura, che egli considera la principale chiave d’accesso al sapere: «La lettura consente a tutti di gestire autonomamente e consapevolmente il proprio rapporto con la sfera emotiva, quella dell’informazione e le proprie aspirazioni culturali», commenta il Preside. Insomma, questo concorso ha messo in luce non solo le qualità interpretative dei ragazzi, ma soprattutto ha dato un grosso valore al fascino, al piacere e al potere educativo della lettura.

Giancarlo Capriglia