A volte, basta prendere la vita con filosofia

Vincenza Minniti, ex professoressa del liceo Primo Levi di San Donato, dopo 35 anni di insegnamento non ha smesso di impegnarsi. Ora è consulente filosofico e responsabile della sezione Lombardia di Phronesis. Insieme alla giornalista Elisabetta Invernici ha dato vita a un progetto per prendersi cura di sé con filosofia

Conosci te stesso. Un motto che abbiamo studiato sui banchi di scuola. Ma quanto abbiamo fatto tesoro di quell’insegnamento filosofico di Socrate nella vita di tutti i giorni? Quante volte in un momento di conflitto vorremmo avere accanto qualcuno che sospenda il giudizio su di noi e ci aiuti a fare chiarezza? Se non altro per non sentirci più ingabbiati in definizioni che potrebbero anche non appartenerci. Per tirare un sospiro di sollievo e imparare a prendere la vita davvero con filosofia. Una disciplina molto più utile di quello che potrebbe sembrare. Lo avevano già capito negli anni Settanta e negli anni Ottanta Matthew Lipman, padre della P4C –  acronimo di philosophy for children/community – e Gerd Achenbach, creatore della Philophische Praxis. Ma i loro studi sono stati presi in considerazione in Italia qualche anno più tardi. Tanto che solo nel 2003 è stata aperta Phronesis – Associazione Italiana per la consulenza filosofica, ora presieduta da Neri Pollastri. Il primo a pubblicare in Italia articoli su questa innovativa prassi. Un mestiere che ha conquistato anche Vincenza Minniti, un’ex professoressa di latino e greco del liceo Primo Levi, nell'Istituto omnicomprensivo di San Donato. Dopo trentacinque anni di  insegnamento, di cui uno passato tra i banchi del Liceo Italiano del Cairo, è scesa dalla cattedra ed è diventata responsabile della sezione Lombardia di Phronesis. Un’avventura condivisa con la giornalista esperta di moda e cosmesi, nonché consulente filosofica e aziendale, Elisabetta Invernici. Insieme, presso lo spazio heARTspace, che si trova in via dell’Orso a  Milano, hanno creato un’oasi di benessere nel cuore di Brera. Insieme hanno messo a punto un progetto che permette alle persone di ritrovarsi e di prendersi cura di se stesse. Qui sono abolite le parole counseling e psicoterapia. Non si indaga sull’inconscio, sul passato che per definizione è tale e nemmeno si cercano sintomi, ma solo spunti di riflessione. E chissà che mentre si mettono in gioco i sensi o si legge un testo non si riesca a interrogarsi sulle parole che utilizziamo per esprimerci e capire che a volte, anche a partire dal linguaggio, un cambiamento di prospettiva è possibile. Per info: [email protected] 

Alessandra Moscheri