L’Azienda Speciale dei Servizi Farmaceutici e Socio-Sanitari, una società in perfetta salute

Tuttavia, la dimensione dei servizi sul territorio sangiulianese conta anche altre realtà che, al contrario, presentano degli utili. Questo è il caso dell’Azienda Speciale dei Servizi Farmaceutici e Socio-Sanitari, che ha recentemente approvato il conto consuntivo del 2010 con un utile di esercizio pari a 4.502,92 euro. L’ASF nacque nel 1996 come evoluzione dell’Azienda Municipalizzata Farmacie Comunali che, dalla fine degli anni Settanta, riuniva le tre farmacie comunali aperte sul territorio. Da allora, ha ampliato la propria sfera di competenza, arrivando attualmente a occuparsi della gestione di asili nido e scuola dell’infanzia comunali, servizi educativi di pre e post scuola, Centro di aggregazione giovanile, Centri estivi diurni comunali, oltre al servizio di assistenza domiciliare, fornitura pasti, piccola infermeria e ai Servizi cimiteriali. «La vera forza di ASF – ha dichiarato a 7giorni Mario Medda, presidente dell’Azienda – sono i suoi 116 dipendenti, che hanno acquisito la consapevolezza di fare parte di una macchina con prestazioni di eccellenza, con un coordinamento che fa sentire tutti parte dello stesso organismo. La gestione dell'Azienda può vantare un management di prim'ordine (il dottor Giuliano Masina) con un Consiglio di amministrazione che lo sostiene e che non perde mai di vista la propria missione di gestire un bene pubblico di cui rendere sempre conto ai cittadini sangiulianesi. Morigeratezza, concretezza, poca ostentazione, che non guasta in momenti in cui si devono soppesare anche investimenti prioritari quando la "Casa madre", il Comune, vive momenti di difficoltà. Il mio compito di guida e controllo, sempre in sintonia con l'Ente locale e il suo massimo rappresentante, mi porta a essere quotidianamente vicino al personale e agli amministratori. Che il nostro esempio sia di augurio alla nuova "Giovane Amministrazione" e al sindaco Alessandro Lorenzano, a cui faccio i migliori auguri di buon lavoro».

Alessandro Garlaschi