"Le otto montagne" di Paolo Cognetti, il racconto di un legame indissolubile e tumultuoso con la montagna più selvaggia e crudele
Quando un’amica, qualche tempo fa, mi chiese di elencarle i motivi per cui avrebbe dovuto leggere il libro, la mia risposta non si fece attendere...
31 agosto 2022
Brusson è una cittadina di pochi abitanti, che si estende in Val D’Ayas, a pochi chilometri da Champoluc. L’agglomerato di case è circondato da innumerevoli sentieri di montagna, come quello che arriva al Monte Zerbion (2719 metri) o quello per il Corno Bussola (3023 metri), da svariate falesie in cui è possibile arrampicare, come quella di Extrepieraz e dagli impianti sciistici del comprensorio Monte Rosa Ski.
In una frazione di Brusson si trova Graines, composta da una manciata di casupole di pietra, metà delle quali è in rovina. Qui è ambientato il romanzo “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017, e il cui film sarà in uscita il 22 dicembre.
Il libro ripercorre come, durante l’arco di vita dell’autore, esso costruisca un legame tanto indissolubile quanto tumultuoso con la montagna più selvaggia e crudele. Il viaggio del protagonista (chiamato Pietro) si sviluppa anche grazie alle vicissitudini vissute con altri personaggi, come quello del migliore amico Bruno, o del padre Giovanni, coi quali si inoltra in esplorazioni affannate su cime impervie o in silenzi abissali che nascondono un’affinità rara tra due persone. Quando un’amica, qualche tempo fa, mi chiese di elencarle i motivi per cui avrebbe dovuto leggere il libro, la mia risposta non si fece attendere: in primo luogo la narrazione è ambientata in un contesto lontano dalla nostra concezione di vita milanese… vi è un effetto totalmente estraniante, che ti porta a vedere la città come una gabbia grigia dalla quale evadere appena possibile. Eppure il protagonista è nato e cresciuto a Milano, e poi per un periodo si è trasferito in un’altra città, Torino. In secondo luogo, la vita di montagna è descritta in modo talmente appassionato, dura ma rigenerante – con divagazioni utopiche su società ideali – che ti fa venire voglia di vivere inerpicato su un cucuzzolo di montagna, isolarsi da tutto e tutti e tanti saluti. Vi sono inoltre svariati punti di riflessione su temi come amicizia, famiglia (in particolare sul rapporto figlio – padre), e società, che a tratti lasciano l’amaro in bocca e ti spronano a chiederti «Ma io che cavolo sto facendo della mia vita?». Infine, è innegabile che lo stile di scrittura sia limpido e lineare, semplice e scorrevole, ma profondo al punto giusto.
Insomma, i motivi sono vari e tutti validi, e se questi non vi bastassero, vi ricordo che la resa cinematografica di un libro non è quasi mai all’altezza di ciò che leggete.
Arianna Cerea
Le otto montagne di Paolo Cognetti
Edito da Einaudi
Copertina flessibile Euro 12,35
Formato Kindle Euro 8,99
31 agosto 2022